Notizie - Cultura e musica

72 Festival della musica di Mentone

dal 31 luglio al 13 agosto un calendario di raffinati appuntamenti

Tra i venerabili patriarchi nella Francia dei Festival, quello di Menton è da sempre – sin dalla sua nascita, aventura 72 anni fa – custode di eccellenze assolute. Il resto lo fa la cornice. Il borgo vecchio, con le sue vie colorate ed aspre, abbarbicate alla roccia, il Parvis incastonato tra la Basilica di St. Michel Archange e le case, il mare lì, ad un soffio, con la sontuosa linea della costa che accompagna lo sguardo fino oltreconfine. Per il nono anno consecutivo, la Direzione Artistica è nelle mani di Paul Emmanuel Thomas, direttore d’orchestra dalle raffinate scelte anche quando si tratta di concertare programmi, artisti, situazioni d’ascolto. Se infatti nelle mirabilia della galleria storica del Festival si ritrovano i nomi ricorrenti di giganti del passato quali Benedetti Michelangeli, Gilels, Rostropovich, Gutman, solo per citarne alcuni a braccio, oggi a richiamare l’attenzione è una luminosa rappresentanza di primizie còlte dal meglio dell’attuale panorama concertistico, affiancate – tratto di spicco della gestione Thomas – da talenti della scena emergente.

Piani sovrapposti ma convergenti, quelli che il pubblico – irriducibili appassionati, addetti ai lavori, semplici turisti di passaggio ammaliati da una serata di musica nella magia del Parvis – potrà gustare componendo a piacere le tessere di un proprio mosaico, seguendo ed inseguendo il Festival nei suoi luoghi. Quest’anno, il 31 luglio prossimo, l’onore di alzare il sipario spetterà ad Alexandre Tharaud, ospite che a Menton può ben dirsi di casa. Il pianista parigino, per l’occasione, inviterà sul palco i giovani archi del Quatour Arod, che a fine maggio avevamo applaudito nel Quintetto di Sibelius al Mantova Chamber Music Festival, con un magnifico David Kadouch al pianoforte. Ed ancora grande musica da camera è quella in programma il 1 agosto, in pomeridiana: Anastasia Kobekina e Tristan Pfaff, rispettivamente violoncello e pianoforte dalle spiccate singolarità qui al servizio di un programma imperdibile incentrato sulla quintessenza del XIX secolo tedesco, in un viaggio che congiunge idealmente Beethoven, Schumann e Brahms. La maratona pianistica con Margherita Santi, Jodyline Gallavardine e Philipp Scheucher del 2 agosto farà da prologo all’atteso recital, la sera successiva, di Beatrice Rana, interprete tra le più amate del pubblico francese nonché ambasciatrice del pianismo italiano nel mondo. Attesi anche i protagonisti del concerto del 4 agosto, Christian Tetzlaff e Lars Vogt, impegnati in un intenso dialogo tra violino e pianoforte sulle pagine di Beethoven, Schubert e Shostakovich. Sempre nelle serate dedicate ai grandi interpreti, è un tuffo nell’opulenza del tardo barocco quello che il violino di Théotime Langlois de Swarte ed il clavicembalo di William Christie proporranno il 6 agosto, prima di cedere il passo, la sera successiva, a Nemanja Radulovic, autentico mattatore, insieme all’ensemble « Les Trilles du diable », in un programma che vedrà inanellati i nomi di Bach e di Morricone. E ancora, il 10 agosto arriverà sul Parvis il pianismo vertiginoso di Rafal Blechacz, mentre la sera dell’11 il pubblico ritroverà Gautier Capuçon e Bertrand Chamayou, in un itinerario nella Francia tra Ravel, Fauré ed autori più appartati.

La chiusura del Festival sarà invece affidata, il 13 agosto, a Leonardo Garcia Alarcon che, alla testa della « Capella Mediterranea », condurrà all’abbassarsi del sipario attraverso un periplo meriterraneo tra De Ribayaz, Serrat, Mompou e Cabanilles. Fitto anche il sottobosco della programmazione pomeridiana. Imperdibili i quattro moschettieri dell’Aeolina quatour, un’orchestra strabiliante di quattro fisarmoniche capaci di restituire tutti i colori ed il mondo espressivo di architetture monumentali come la Symphonie Fantastique di Berlioz e, in questo caso, la Quarta Sinfonia di Mahler. Che l’incanto cominci. https://www.festival-musique-menton.fr/?lang=en

Elide Bergamaschi