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Bologna: Oksana Lyniv e Stefan Milenkovich inaugurano la stagione sinfonica 2023

Mercoledì 8 febbraio ore 20.30, Auditorium Manzoni

Una composizione contemporanea in prima esecuzione assoluta, una delle pagine per violino e orchestra più famose e virtuosistiche del repertorio romantico e una celebre sinfonia tardo-romantica legata al nostro Paese. Sono questi gli “ingredienti” del concerto di apertura della Stagione Sinfonica 2023 del Teatro Comunale di Bologna, in programma mercoledì 8 febbraio alle 20.30 all’Auditorium Manzoni, che vede protagonisti con l’Orchestra del teatro felsineo il violinista Stefan Milenkovich come solista e la Direttrice musicale Oksana Lyniv, reduce dall’inaugurazione operistica con Der fliegende Holländer (L’olandese volante) di Wagner.

La serata prende il via sulle note della Passacaglia in Yellow-Blue del compositore russo-tedesco Vladimir Genin, scritta nel 2022 e qui presentata per la prima volta. Per spiegare il perché del nome “Yellow-Blue”, Genin dice che «allo stesso tempo è presente un tocco di melanconia blues nel ritmo e nella melodia del brano (Passacaglia in Blue). Il titolo si riferisce anche ai colori della bandiera ucraina, blu come il cielo e giallo come il grano, perché il sentimento di quest’opera è profondamente connesso all’orrore e alla tristezza che accompagnano costantemente la mia vita da quando è iniziata l’aggressione russa dell’Ucraina nel 2014».

Ex enfant-prodige del violino molto legato all’Italia, dove si esibisce fin da quando era bambino, virtuoso impegnato su palcoscenici come la Carnegie Hall di New York o la Cadogan Hall di Londra, nominato artista serbo del secolo e impegnato anche in cause umanitarie, ricevendo a Belgrado il riconoscimento di “Most Human Person”, Stefan Milenkovich torna a suonare per il pubblico del Comunale. E lo fa con uno dei brani più impegnativi e spettacolari del repertorio russo: il Concerto per violino e orchestra in re maggiore op. 35 di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Composto nel 1877 e dedicato al noto solista ungherese Leopold Auer, il Concerto venne «dichiarato assolutamente non suonabile da varie autorità russe del violino» e fu stroncato dal più influente critico musicale del tempo, Eduard Hanslick, ma ciò non arrestò la fama che raggiunse.

Il primo appuntamento sinfonico bolognese della stagione si chiude con la Sinfonia n. 4 in la maggiore “Italiana” di Felix Mendelssohn-Bartholdy, e con il suo caratteristico Saltarello del Finale, opera scaturita dal viaggio da Venezia a Roma che il compositore tedesco – all’epoca ventunenne – fece in Italia tra il 1830 e il 1831 sulla scia dei connazionali Goethe e Heine.