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Casalpusterlengo: Le quattro stagioni al santuario della Madonna dei Cappuccini

Il capolavoro vivaldiano nell'esecuzione dell'orchestra dei Pomeriggi Musicali. Solista Stefano Montanari

Quadrifoglio dalla bellezza sfrontata, le “Quattro Stagioni” vivaldiane - Concerti per violino, archi e basso continuo - sono la pietra d’angolo sulla quale Casalpusterlengo segna il suo ritorno alla vita. Domenica 21 giugno alle ore 21, il santuario della Madonna dei Cappuccini sarà cornice di un evento mai così impregnato di implicazioni, omaggio in note al territorio che, con la sua composta, eroica lezione di tenacia, ha dato il passo all’intero Paese. Il Comune non ha esitato ad afferrare la ghiotta proposta, partita da Milano, di un’offerta musicale snodata lungo la dorsale del dolore a riunire in un ideale abbraccio la Val Seriana e il Lodigiano.
Ad annodare un tempo ciclico e sospeso, nella doppia veste di direttore e solista, alla testa degli archi dell’orchestra “I Pomeriggi Musicali” è chiamato il violino superbo di Stefano Montanari. Battitore libero, da sempre in perfetto equilibrio tra ferreo rigore verso le minuzie della pagina ed imprendibile vitalismo espressivo, Montanari incarna la visione perfetta di un edonismo creativo mai disgiunto dalla verità musicale.

Questi mesi di silenzio imposto, di virtualità barattata con la realtà, di sgomento di fronte ad una forza superiore alle umane risorse, trovano nella potenza immaginifica di queste pagine pubblicate ad Amsterdam nel 1725, piena espressione, ma soprattutto la giusta, agognata catarsi. Qui la natura trionfa prepotente e l’uomo è solo una comparsa, creatura tra le creature, tra canti di uccelli, foglie fruscianti, festose scene di caccia o di vendemmia in cui risuonano echi e zampogne lontane. Ma tra tanta quiete, covano le braci di improvvise esplosioni, pronte a lacerare l’idillio. Tempeste che colgono il pastore nella campagna arsa dalla calura, vento che sferza sulle calli ghiacciate, pioggia impietosa. Quadri senza tela, che una scrittura strumentalmente ardita imbriglia in un unico, serrato arco narrativo. Tutto in un soffio, il giro di compasso tracciato dall’eterno rincorrersi e attendersi delle stagioni raduna e concilia drammi e incanti. Un affresco perfetto. La prima pietra di una nuova cattedrale di speranza.

Prenotazione obbligatoria tramite mail all’indirizzo infoprestiti@comune.casalpusterlengo.lo.it.

Elide bergamaschi