Notizie - Cultura e musica

Matthias Goerne e Leif Ove Andsnes aprono la Stagione dei recital di canto al Teatro alla Scala

Uno dei più eleganti liederisti e uno straordinario pianista in una serata dedicata a  Robert Schumann, mentre il loro album dedicato allo stesso autore è candidato ai Grammy

La Stagione dei recital di canto 2019/2020 si apre il 3 dicembre, a pochi giorni dalla Prima del 7, con una serata d’eccezione che vede uniti in un programma schumanniano due musicisti tra i più intelligenti e sensibili del panorama cameristico: il baritono Matthias Goerne, ospite frequente del nostro Teatro, e il pianista Leif Ove Andsnes, che invece manca dal Piermarini dal 2006. E proprio le registrazioni di Matthias Goerne e Leif Ove Andsnes del Liederkreis op. 24 e dei Kernerlieder di Schumann sono stati nominati per un Grammy nella categoria Best Classical Solo Vocal. La registrazione è stata recentemente nominata anche Vocal Recording of the Year 2019 dalla rivista australiana Limelight Magazine e dall’olandese Edison Klassiek 2019.

Annunciando il premio a Sydney, Limelight ha commentato: “Goerne è tipicamente poetico e ardente nel Liederkreis, in cui la fluidità delicata delle dita di Andsnes lascia spazio a finezze espressive e sfumature. Tagliati dalla stessa stoffa, i Kernerlieder sono tinti con una tavolozza di colori più intensamente contrastata, Goerne cattura perfettamente la serietà e l’euforia dell’amore giovanile - e la tragedia del desiderio negato. Andsnes non è meno rivelatore nell’evocare gli stati variegati della natura (dalla tempesta burrascosa al ruscello in bonaccia, illuminato dal sole) che riecheggiano il caleidoscopio di emozioni di Goerne”.

Annunciando il premio ad Amsterdam, Edison Klassiek ha commentato: “Le performance di Goerne e Andsnes delle canzoni di Schumann sono intensamente avvincenti e costringono a una concentrazione d’ascolto senza compromessi. Già nel primo Lied del Liederkreis, Andsnes imposta il tono con nitidezza ritmica, mentre Goerne conduce alla massima espressività. Non si dimentica neppure per un momento che la parte pianistica in Schumann è un partner paritario”.