
Sabato 12 il primo concerto riservato agli operatori sanitari, poi le date del 14, 16 e 17 aperte al pubblico.
Dopo il raccoglimento con il Requiem nelle tre cattedrali lombarde, per il ritorno nella Sala del Piermarini Riccardo Chailly sceglie di riunire nuovamente Coro e Orchestra sulle note della Nona Sinfonia di Beethoven, messaggio di fiducia nel futuro e nell’unione tra gli uomini. Il primo concerto, il 12 settembre, vede per la prima volta i musicisti scaligeri riuniti a pieni ranghi nel loro Teatro ed è un atto di gratitudine verso il personale sanitario che nel corso di questi mesi si è prodigato e ancora si prodiga per affrontare una situazione eccezionale. Medici, infermieri, scienziati hanno offerto assistenza e sostegno ai malati con professionalità e dedizione combattendo un male che imparavano a conoscere sul campo, giorno per giorno. Proprio questo impegno fino al sacrificio di sé è il primo elemento su cui è possibile ricostruire fiducia nel futuro della nostra Città e della nostra Regione. Alla prima serata, riservata a medici e infermieri e sostenuta da Bracco, ne seguiranno altre tre aperte al pubblico, che dopo molti mesi potrà riascoltare Orchestra e Coro scaligeri nella sala del Piermarini.
Per questo grande concerto di riapertura si riunisce un illustre quartetto di solisti. Krassimira Stoyanova, che nei mesi del lockdown è rimasta vicina alla Scala partecipando all’incisione a distanza del finale di Simon Boccanegra, torna nella sala dove è stata applaudita in un repertorio che spazia dalla Marschallin del Rosenkavalier a Ariadne, Aida e Elisabetta in Don Carlo. Egualmente versatile Ekaterina Gubanova, che alla Scala è stata Fricka in Die Walküre ma anche Eboli e Amneris oltre che mezzosoprano nella Messa da Requiem diretta da Riccardo Chailly. Il tenore è Michael König, che abbiamo ascoltato come Max in Der Freischütz e Bacchus in Ariadne auf Naxos, e il basso Tomasz Konieczny che alla Scala ha partecipato a produzioni di Don Giovanni e Fierrabras.