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Con L'italiana in Algeri e Le nozze di Figaro l’opera torna dal vivo al Teatro Alla Scala

La programmazione con il pubblico in sala prosegue il 17 maggio con il concerto di Harding ma il calendario prevede anche un recital di Marianne Crebassa il 6 giugno, una serata di danza dal 9 giugno e un recital di Maurizio Pollini il 25 giugno.

Il primo appuntamento dal vivo è il concerto della Filarmonica della Scala diretta da Daniel Harding lunedì 17 maggio, con un programma composto dall’Ouverture dal Freischütz e dalla Sinfonia n° 9 di Dvořák: felice ritorno di un direttore fortemente legato alla Scala che sarà impegnato anche nelle Nozze di Figaro in scena dal 26 giugno.  Il concerto sarà trasmesso anche in streaming sui canali del Teatro.

Martedì 25 maggio Ottavio Dantone dirige L’italiana in Algeri di Gioachino Rossini nel classico allestimento di Jean-Pierre Ponnelle che aprì la Stagione 1973/74, unico caso di 7 dicembre “buffo” nella storia scaligera qui ripreso da Grischa Asagaroff. Debutta alla Scala come Isabella la trentenne Cecilia Molinari, cresciuta all’Accademia Rossiniana di Pesaro e affermatasi tra le più interessanti giovani voci per questo repertorio. Con lei l’esperienza di Carlo Lepore come Mustafà e l’eleganza di Maxim Mironov come Lindoro, mentre Taddeo è Marco Filippo Romano. La serata, concepita unicamente per lo streaming prima del decreto di riapertura, è aperta in esclusiva al pubblico degli Under30 che avrà accesso alle Gallerie al prezzo unico di 20 euro. Lo spettacolo sarà trasmesso in diretta stereofonica da RAI Radio Tre.

Il 6 giugno torna in recital Marianne Crebassa, che è entrata nel cuore dei milanesi con una serie di interpretazioni incantevoli per freschezza, eleganza e musicalità, da Lucio Silla e Le nozze di Figaro di Mozart a L’enfant et les sortilèges di Ravel, Tamerlano di Händel, La Cenerentola di Rossini fino alla partecipazione con la Habanera da Carmen alla Serata “…a riveder le stelle” lo scorso 7 dicembre. Al pianoforte Alphonse Cemin. Il recital sarà trasmesso anche in streaming sui canali del Teatro.

La danza ritrova il pubblico dal vivo mercoledì 9, giovedì 10 e venerdì 11 giugno alle ore 19 con una serata dedicata a quattro importanti coreografi.  Sono per la prima volta in cartellone alla Scala le firme di András Lukács - con Movements to Stravinsky, creato nel 2017 su una scelta di brani da balletti e composizioni orchestrali di Igor’ Stravinskij, di cui quest’anno ricorre il 50° anniversario della scomparsa - e di Jiří Bubeníček, di cui il Balletto scaligero presenterà uno dei momenti più intensi del balletto Le souffle de l’esprit, Canon in D Major, celeberrimo trio maschile che si sviluppa sul Canone in re magg. di Johann Pachelbel. Accanto a questi debutti, il ritorno di Concerto DSCH, balletto di Alexei Ratmansky sul Concerto No. 2 in Fa maggiore, op. 102 di Šostakovič, e una nuova, ampliata versione di Verdi Suite, balletto creato da Manuel Legris per l’evento “…a riveder le stelle”. Ora per la prima volta potrà essere presentato davanti a un pubblico, e per questa nuova ripartenza Manuel Legris ha deciso di ampliare il progetto iniziale. Sarà Kevin Rhodes a dirigere l’Orchestra della Scala.

Venerdì 25 giugno torna al Piermarini Maurizio Pollini, una leggenda del pianoforte che ha intrecciato tutto il suo percorso artistico e culturale con quello del nostro Teatro. Sarà il primo spettacolo per il quale il pubblico potrà ritrovare posto anche in platea.  

Daniel Harding, che alla Scala ha diretto un 7 dicembre, sei titoli d’opera e innumerevoli concerti in sede e in tournée con la Filarmonica, è tra i direttori più amati dall’Orchestra e dal pubblico milanesi e sarà protagonista dell’omaggio a Strehler nel centenario della nascita con le leggendarie Nozze di Figaro, sabato 26 e martedì 29 giugno e il 2 luglio, nella ripresa di Marina Bianchi. Uno spettacolo leggendario, nato a Parigi in difficile collaborazione tra il grande regista e Sir Georg Solti e poi ripreso regolarmente alla Scala a partire dal 1981 con la direzione di Riccardo Muti e quindi di Gerard Korsten, Giovanni Antonini e, nel 2012, di Andrea Battistoni. Harding può contare su un cast di sicuro valore: come Figaro debutta alla Scala Luca Michieletti, nato nel 1985, che dopo una brillante carriera di attore e regista teatrale ha intrapreso con successo la carriera di baritono, cantando tra l’altro la parte del Conte con Riccardo Muti; Susanna è Rosa Feola, beniamina del nostro pubblico dopo le felici prove ne La gazza ladra e Don Pasquale diretti da Riccardo Chailly e L’elisir d’amore diretto da Michele Gamba. La parte della Contessa è affidata a Julia Kleiter, già ascoltata nel Freischütz diretto da Myung-Whun Chung, i cui prossimi impegni includono Eva nei Meistersinger a Monaco e ancora Contessa a Dresda. Alle sue terze Nozze scaligere è il carismatico Simon Keenlyside, già Conte con Muti nel 1997 e con Franz Welser-Möst nel 2016, mentre nei panni di Cherubino debutta il mezzosoprano bulgaro Svetlina Stoyanova, che dopo aver cantato in diverse occasioni all’Opera di Vienna proprio come Cherubino oltre che come Rosina, ha debuttato in Italia nell’estate 2020 al Festival Rossini di Pesaro.    

Gli spettacoli in streaming (sul sito e sulle pagine FB e YouTube del Teatro)

Giovedì 13 maggio alle ore 19 il Teatro alla Scala trasmetterà una lezione di Massimo Murru sul ruolo di Des Grieux. Lo streaming consente uno sguardo sul lavoro di preparazione della variazione del primo atto, che esprime tutto il mondo interiore del personaggio, assieme a quattro artisti che già hanno avuto occasione di interpretare questo ruolo: Timofej Andrijashenko, Claudio Coviello, Marco Agostino, Gabriele Corrado.

Venerdì 14 maggio alle ore 19 il Teatro alla Scala trasmetterà una lezione di Alessandra Ferri sul ruolo di Manon con interpreti che nelle recenti stagioni hanno impersonato o studiato questo ruolo, Martina Arduino, Nicoletta Manni e Virna Toppi, e permette di approfondire i dettagli della variazione del secondo atto, allorché Manon, entrata alla festa di Madame lussuosamente abbigliata al braccio di Monsieur GM, danza ammirata da tutti gli uomini presenti.

Sabato 15 maggio alle ore 20 verrà trasmesso l’ultimo spettacolo senza pubblico, registrato l’8 e il 9 maggio. La “Serata Grandi Coreografi” si apre con pescatori e matadores, con il torero Espada e la Ballerina di strada (interpretati da Mattia Semperboni e Vittoria Valerio) dal primo atto del Don Chisciotte di Rudolf Nureyev, così come nel turbinio del virtuosismo di Gopak, danza nazionale ucraina di cui l’assolo coreografato da Rostislav Zakharov in Taras Bulba resta uno dei più famosi esempi e gran prova di bravura, qui danzato da Federico Fresi. Colori forti, quelli tipici del sud, nel passo a due da Cantata, celebre coreografia di Mauro Bigonzetti che con gestualità passionale e viscerale rievoca una bellezza mediterranea e selvaggia, attraverso una danza istintuale e vitalissima per inscenare il rapporto uomo-donna: la seduzione, la passione, le schermaglie, la gelosia. In scena Antonella Albano e Gioachino Starace. 

Danza pura e brillantezza convivono nel Passo a tre (Thème Varié) e nella Mazurka da Suite en blanc di Serge Lifar, creata nel 1943, su estratti musicali dal balletto Namouna di Édouard Lalo, Maria Celeste Losa, Timofej Andrijashenko, Nicola Del Freo saranno i protagonisti del passo a tre e Claudio Coviello della Mazurka. Torna quindi L’histoire de Manon di Kenneth MacMillan nell’appassionante passo a due del primo atto (scena seconda) interpretato da Virna Toppi e Gabriele Corrado e, per la prima volta, un assolo e un passo a due di grande suggestione e rapimento da Spring and Fall di John Neumeier, che portano in scena Timofej Andrijashenko e Agnese Di Clemente.

Nel decennale della sua scomparsa, l’originalità di un altro grande del Novecento, Roland Petit, viene celebrata in due diversi momenti: da uno dei suoi magistrali successi, Proust, ou les intermittences du coeur, l’evocativo duetto maschile Le combat des anges, sull’Elégie op. 24 per violoncello e pianoforte di Gabriel Fauré, già apprezzato sul nostro palcoscenico, con Claudio Coviello e Marco Agostino,  e da un titolo mai presentato prima alla Scala, Debussy pour sept danseurs, creato nel 1990 su diverse composizioni per pianoforte di Claude Debussy. Sarà il passo a due sulla Sarabande da Pour le Piano, eseguita al pianoforte da Fabio Ghidotti, a essere interpretato dai nostri artisti Martina Arduino e Marco Agostino, lirico, elegante e delicato ma non privo della modernità di Petit.

A suggellare la serata, a riunire le anime di questo tributo ai grandi coreografi, Marius Petipa e Paquita, entusiasmante vetrina di grande danza, per i solisti e il Corpo di Ballo, in primis Nicoletta Manni, Nicola Del Freo, Maria Celeste Losa, Martina Arduino, Vittoria Valerio e Alessandra Vassallo, impegnati nel Grand Pas e nelle variazioni del secondo atto, tra i risultati più alti mai raggiunti dell’arte di Petipa.

Domenica 23 maggio alle 18.30 in diretta streaming dal Ridotto dei Palchi un nuovo appuntamento con la serie di incontri “Grandi voci alla Scala”, protagonista Mariella Devia.