
Domenica 28 febbraio alle ore 15.00 va in scena il secondo appuntamento della Stagione Lirica 2021, che accosta Il Parlatore eterno di Ponchielli, eseguito per la prima volta al Filarmonico, al Tabarro pucciniano, rappresentato in precedenza solo nel 2000.
Dopo il divertente Barbiere di Siviglia in versione cartoon, la stagione lirica prosegue con Il Parlatore eterno, vero e proprio esperimento di creatività comica in cui Ponchielli fonde il genere comico con la vena elegante e brillante presente in brani come la Danza delle Ore. L’opera, su libretto di Antonio Ghislanzoni, è stata rappresentata per la prima volta al Teatro Sociale di Lecco il 18 ottobre 1873 e si tratta di una prima esecuzione al Teatro Filarmonico; in tempi moderni si conta solo una precedente messa in scena, sempre a Lecco, nel 2006. L’edizione veronese è stata condotta dal musicologo Angelo Rusconi sull’autografo di Ponchielli conservato nell’archivio storico Ricordi.
L’opera è un unicum nel panorama del secondo Ottocento: è un pezzo di bravura vocale e recitativa che mette in luce le qualità di un grande cantante-attore: il protagonista – il Parlatore eterno appunto – domina la scena, zittendo per sfinimento gli altri personaggi che gli si affollano intorno, fino a raggiungere il suo scopo: ottenere la mano dell’amata Susetta.
La regia del nuovo allestimento della Fondazione Arena di Verona è di Stefano Trespidi, le scene sono realizzate da Filippo Tonon e all’areniano Paolo Mazzon è affidato il disegno luci.
La scelta registica si concentra su un protagonista che, con la sua bizzarria, anticipa le avanguardie storiche di inizio Novecento, specialmente il Surrealismo: è «un uomo pieno di manie e tic nervosi».
Torna sul podio del Filarmonico per entrambi i titoli Daniel Oren, che ha diretto il maggior numero di rappresentazioni liriche nella storia areniana, la cui collaborazione con Fondazione Arena si rinnova da oltre trentacinque anni.
Il logorroico solipsista Lelio Cinguetta è interpretato da Biagio Pizzuti, mentre l’amante Susetta è Grazia Montanari. Il padre di Susetta, Dottor Nespola, è Maurizio Pantò, la madre Aspasia è Tamara Zandonà, Sandrina è Sonia Bianchetti. Nel ruolo di Egidio è impegnato Salvatore Schiano di Cola, ed infine Francesco Azzolini è Un Caporale dei gendarmi.
Il titolo di Ponchielli viene proposto insieme all’atto unico verista Il Tabarro, rappresentato in precedenza al Filarmonico solamente nel 2000.
L’opera, composta in più fasi, viene eseguita per la prima volta al Metropolitan di New York il 14 dicembre 1918: inizialmente era stata composta senza una precisa destinazione e, anche alla luce della breve durata, Puccini aveva pensato di abbinarla con una ripresa della sua prima opera, Le Villi, all’epoca quasi dimenticata. È grazie all’incontro con il librettista Giovacchino Forzano che Puccini si convince a farne il primo pannello del Trittico. Il soggetto viene dall’opera La Houppelande di Didier Gold (1910), i cui protagonisti vivono sulle rive della Senna in uno sfondo sociale ed umano di profonda miseria. Giuseppe Adami, nella stesura del libretto, sfoltisce la violenza esasperata del dramma di Gold, dando soprattutto al personaggio di Giorgetta una dimensione più umana, come donna che insegue un sogno di felicità per dimenticare un passato di sofferenze.
La regia del penultimo titolo pucciniano è affidata a Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi, al debutto veronese, con le scene di Leila Fteita, i costumi di Silvia Bonetti e le luci di Paolo Mazzon.
Il nuovo allestimento realizzato da Fondazione Arena in cartellone per la Stagione Artistica 2020 non ha potuto debuttare a Verona nel maggio 2020 a causa della pandemia, ma è andato in scena in autunno a Sassari - riscuotendo grande successo - ed ora fa il suo esordio al Filarmonico.
L’intensità drammatica e compositiva dell’opera regala una vicenda che si dipana nei bassifondi parigini sulle rive della Senna, tra scaricatori e donne del popolo, dove l’inesorabile scorrere del fiume si contrappone all’azione drammatica che culmina nella tragica uccisione di Luigi.
Il protagonista Michele è Elia Fabbian, sposato con Giorgetta interpretata da Maria José Siri. L’amante della giovane, Luigi, è Samuele Simoncini, mentre gli scaricatori Tinca e Talpa sono Francesco Pittari e Davide Procaccini. La Frugola è Rossana Rinaldi, Riccardo Rados è impegnato nel doppio ruolo del Venditore di canzonette e Secondo amante, Grazie Montanari esegue la duplice parte del Primo amante e Voce di sopranino e Dario Righetti è Voce di tenorino.
L’opera sarà online sulla webTV di Fondazione Arena arena.it/tv e sul canale YouTube a partire da domenica 28 febbraio alle 15, mentre sarà su Facebook sabato 6 marzo alle 15.
E grazie alla volontà di aprire a tutti le porte del Teatro, lo spettacolo sarà trasmesso in chiaro su Telenuovo (canale 11) venerdì 5 e sabato 6 marzo, sempre alle 15.