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Ravenna: Stagione d’Opera e Danza 2021/22 al Teatro Alighieri

Dal 23 ottobre al 24 aprile sei titoli nel calendario d’opera e tre serate di danza

La Stagione d’Opera si apre il 23 e 24 ottobre con un…felice naufragio, quello su L’isola disabitata di Haydn, una prima firmata dal regista Luigi De Angelis – il progetto è curato da Fanny & Alexander – con l’Ensemble Dolce Concento diretto da Nicola Valentini; in scena scorrono immagini dell’isola siciliana di Marettimo, sul sottile filo fra viaggio reale e viaggio virtuale. E se il 4 novembre, data unica del felliniano Il viaggio di G. Mastorna diretto da Valter Malosti, la Stagione fa tappa, eccezionalmente, al Teatro Bonci di Cesena, il 6 e 7 novembre si ritorna all’Alighieri per un’altra avventura ultramondana, la discesa agli inferi dell’Orfeo di Monteverdi, all’incontro fra la sapienza registica di Pier Luigi Pizzi e la raffinatezza musicale di Accademia Bizantina guidata da Ottavio Dantone. Mentre l’Aroldo di Verdi (14 e 16 gennaio) comincia con il ritorno del protagonista in patria – l’Italia degli Anni Trenta in questa produzione diretta da Emilio Sala ed Edoardo Sanchi, dove Aroldo è un reduce della campagna coloniale in Africa – la Manon Lescaut di Puccini (18 e 20 febbraio), per la regia di Aldo Tarabella, si chiude con l’infrangersi dell’ultimo sogno americano degli amanti in fuga. Per entrambi i titoli è in buca l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, guidata rispettivamente da Manlio Benzi e Marco Guidarini. Concludono il percorso opera le immaginifiche avventure di Pinocchio (26 e 27 marzo), nell’opera composta da Aldo Tarabella su libretto di Valerio Valoriani con scene di Enrico Musenich e l’Orchestra Corelli diretta da Jacopo Rivani.

La Stagione Danza si inaugura con The Personal Element e Azoth dell’Alonzo King LINES Ballet (19 e 20 marzo), la compagnia di San Francisco che torna a Ravenna con un dittico di coreografie in prima italiana, entrambe firmate dal suo fondatore, vero re della danza americana. Il viaggio prosegue alla volta della Russia con il più classico dei classici, Il lago dei cigni con il Balletto Yacobson di San Pietroburgo (2 e 3 aprile), compagnia fondata da Leonid Yacobson, celebre per le “miniature coreografiche” che hanno incantato il pubblico dell’Alighieri nel 2019, e oggi guidata da Andrian Fadeev. Gran finale il 23 e 24 aprile, quando ci si avventurerà ne Les nuits barbares, grazie alla prima visita a Ravenna della Compagnie Hervé Koubi con il potente ed emblematico lavoro del coreografo franco-algerino, una creazione ad altissimo impatto visivo che ci invita a contemplare le comuni origine mediterranee e “le prime mattine del mondo”. E così chiude anche il cerchio della riflessione aperta a ottobre con Haydn sul confronto fra stato di natura e civiltà.