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Verona: al Teatro Fialrmonico Didone abbandonata e Dido and Æneas

Domenica 28 marzo alle ore 15.00 va in scena il terzo appuntamento della Stagione Lirica 2021 che accosta la cantata per soprano di Nicolò Jommelli Giusti Numi che il ciel reggete, detta Didone abbandonata, alla celebre opera barocca di Henry Purcell Dido and Æneas

Domenica 28 marzo alle ore 15.00 va in scena il terzo appuntamento della Stagione Lirica 2021, incentrato sul mito di Didone, che accosta la cantata per soprano di Nicolò Jommelli Giusti Numi che il ciel reggete, detta Didone abbandonata, alla celebre opera barocca di Henry Purcell Dido and Æneas, proposta con la regia, le scene e i costumi di Stefano Monti e le luci di Paolo Mazzon. Il Coro preparato da Vito Lombardi, l’Orchestra e i Solisti saranno diretti da Giulio Prandi, al suo debutto veronese.

Si tratta di una prima esecuzione al Filarmonico per la cantata Giusti Numi che il ciel reggete detta Didone abbandonata di Niccolò Jommelli (1714-1774), tra i massimi rappresentanti della scuola musicale napoletana. Didone, fondatrice e prima regina di Cartagine, è divenuta mitologica grazie alla narrazione virgiliana dell’Eneide, ma il personaggio e la vicenda hanno continuato ad avere grande rilievo nel corso della storia sia per quanto riguarda la produzione musicale, che letteraria.

Nella cantata qui proposta spicca la grande abilità melodica di Jommelli e la sua capacità di rendere profondamente idiomatica la scrittura orchestrale. Molto evidente a riguardo la figurazione ricorrente nell’ultima aria, in cui l’orchestra evoca in modo pittorico e vivido il crollo di Cartagine. Nelle arie - come nell’arioso inserito nel recitativo centrale - la voce è quella di Didone, in prima persona, mentre nel recitativo parla una voce narrante. Ecco, quindi, che la cantata assume i toni di un prologo alla narrazione dell’opera di Purcell, guidando l’ascoltatore all’azione. Didone sceglie di morire insieme alla sua Cartagine, divorata da un incendio catartico, rifiutando la proposta di un Re per restare fedele a Enea.
Il Maestro Giulio Prandi, musicista poliedrico e raffinato studioso di opere rare, fa il suo debutto al Filarmonico per dirigere anche Dido and Æneas, mentre il ruolo solista è affidato al soprano Maria Grazia Schiavo.

L’allestimento di Dido and Æneas proposto al Filarmonico, nell’edizione critica di Clifford Bartlett, proviene dalla Fondazione Teatro Comunale di Modena ed è firmato da Stefano Monti per regia, scene e costumi, mentre il disegno delle luci è affidato a Paolo Mazzon.
Questa messa in scena è stata pensata dal regista prima dello scoppio della pandemia ed è stata ovviamente ripensata per le necessità di distanziamento e in funzione della messa in onda in streaming, evidenziando in tali cambiamenti la volontà e la capacità di adattamento fondamentali per tenere viva l’attività teatrale. La situazione attuale ha reso indispensabile una revisione degli spazi e la platea è divenuta un prolungamento del palcoscenico, un luogo di interazione tra il Coro e i Solisti.

Il cast vede protagonisti grandi interpreti del repertorio barocco: la protagonista Dido è Josè Maria Lo Monaco, accanto a Æneas di Renato Dolcini. Belinda è Maria Grazia Schiavo, come Second Woman è impegnata Eleonora Bellocci, mentre Lucia Cirillo interpreta Sorceress. La doppia parte First Witch/Spirit è affidata a Federico Fiorio, come Second Witch si esibisce Marta Redaelli e, per finire, Raffaele Giordani interpreta un Sailor.

L’opera sarà online sulla webTV di Fondazione Arena arena.it/tv e sul canale YouTube a partire da domenica 28 marzo alle 15, mentre sarà su Facebook sabato 3 aprile alle 15. E grazie alla volontà di aprire a tutti le porte del Teatro, lo spettacolo sarà trasmesso su Telenuovo (al canale 11) venerdì 9 e sabato 10 aprile, sempre alle ore 15.