Applauditissimo concerto in occasione della presentazione del suo ultimo progeto discografico: Il tempo e l’armonia
La felice coincidenza della Festa del volontariato e l’uscita del nuovo cd-dvd di Fiorella Mannoia, registrati in primavera al Teatro Filarmonico, è stata l’occasione per ascoltare ancora una volta questa grande interprete in un coinvolgente concerto all’Arena di Verona.
L’anfiteatro è stato così la suggestiva cornice di una ulteriore tappa del tour che la Mannoia sta portando in giro dall’inizio dell’anno, riproponendo alcuni suoi brani storici insieme alle canzoni registrate nel cd “Ho imparato a sognare” uscito lo scorso autunno, nel quale reinterpretava alcune importanti cover della musica italiana.
Oltre che dalla sua storica band e da un quartetto d’archi, che ha contribuito alla rilettura in chiave acustica di molti brani della scaletta, la Mannoia è stata affiancata nel corso della serata anche da alcuni cantautori che si sono esibiti con lei: così, oltre all’applaudito, ma non inedito, duetto con Noemi ne “L’amore si odia”, abbiamo ascoltato anche Cesare Cremonini nella “sua” “Le tue parole fanno male” e i Negrita in una affiatatissima versione di “Ho imparato a sognare”, che ha costituito uno dei momenti più riusciti dell’intero concerto.
Ma Fiorella si è confermata interprete di indiscutibile classe anche nel suo repertorio, sia quello ormai immancabile nelle sue esibizioni dal vivo (con titoli quali Che sarà, Sally, Quello che le donne non dicono, I treni a vapore), sia nel riproporre canzoni magari più desuete che, al contrario, si sono rivelate felicissime riscoperte. Ha fatto un certo effetto infatti risentire la storica “Pescatore”, anche se senza la voce di Pierangelo Bertoli, oppure quel capolavoro di Fossati che è “I dubbi dell’amore”, in una nuova versione acustica con archi e chitarra, più intimista ma, allo stesso tempo, più incisiva.
Tra le cover di successo hanno fatto capolino nella scaletta anche “Una giornata uggiosa” di Battisti e “Vieni via” di Paolo conte, cantautore al cui repertorio poche voci femminili si possono accostare con successo e la Mannoia è una di queste.
Dopo due ore ininterrotte di musica, concerto si è concluso con “Il cielo di Irlanda” che ha visto la cantante scendere in platea, accolta entusiasticamente da i suoi fan che gremivano l’Arena, in una magica serata di fine estate.
Davide Cornacchione 12 settembre 2010