Recensioni - Cultura e musica

ARENA: Bohème sui tetti di Parigi

Bohème si è dimostrata nel corso degli ultimi anni una garanzia in Arena per quanto riguarda l’affluenza ed il gradimento da parte...

Bohème si è dimostrata nel corso degli ultimi anni una garanzia in Arena per quanto riguarda l’affluenza ed il gradimento da parte del pubblico che, nonostante il titolo sulla carta non si presenti come spiccatamente”areniano”, dimostra di essere molto sensibile al capolavoro di Puccini.
Bene ha fatto dunque l’Ente Arena a riprendere la messa in scena sobria ed efficace, ma estremamente suggestiva, di Arnaud Bernard, che già aveva fatto ottima impressione nel 2005.
Il regista ha ambientato il primo e l’ultimo atto letteralmente sui tetti di Parigi riuscendo in questo modo a circoscrivere la scena anche con un azzeccato gioco di luci che rendevano estremamente suggestivo uno spazio di per sé spoglio ed essenziale, delimitato da poche quinte asimmetriche.
Di sicuro impatto l’originale secondo atto, giocato su un sapiente movimento delle masse che in alcuni momenti si bloccavano, concentrando l’attenzione su quanto accadeva al tavolo dei protagonisti. Particolarmente riuscito il momento in cui, su di una grande tavolata, Musetta fa sfoggio delle proprie grazie per la gioia degli avventori del Caffè Momus ed allo stesso tempo anche degli spettatori dell’anfiteatro, intonando il suo celebre valzer.
Decisamente più lineare, ma non per questo meno riuscita, la regia dei due atti seguenti che ha seguito in maniera abbastanza fedele le indicazioni del libretto.
Estremamente valida la prova di tutti i cantanti, su cui spiccavano il Colline di Marco Spotti e la Musetta frizzante e vulcanica di Donata d’Annunzio Lombardi. Sicuri e professionali Fabio Sartori come Rodolfo e Tamar Iveri come Mimì. Appropriata, seppur con qualche eccessiva dilatazione dei tempi, la direzione di Lu Jia.
Al termine applausi convinti per uno degli spettacoli più semplici ed allo stesso tempo più felici tra quelli prodotti dalla Fondazione Arena negli ultimi anni.

Raffaello Malesci (21/07/07)