Recensioni - Cultura e musica

Acclamato ritorno di Ornella Vanoni a Bergamo

Che Ornella Vanoni sia una straordinaria artista ed una delle poche grandi interpreti della canzone italiana non sono certo io a s...

Che Ornella Vanoni sia una straordinaria artista ed una delle poche grandi interpreti della canzone italiana non sono certo io a scoprirlo, ma dopo aver assistito ad un suo concerto dal vivo questa convinzione non può che rafforzarsi.
L’occasione infatti consente di assistere nello specifico all’esibizione di un grande talento senza venire distratti da tutta la paccottiglia che quotidianamente invade i mezzi di comunicazione, ed alla fine inevitabilmente ci si accorge di quanto certe figure si staglino nettamente al di sopra delle orde dei nani e dei mediocri che continuamente si tenta di far passare per fenomeni.
Assente dalle scene da alcuni anni la Vanoni ha dato prova di una tecnica vocale superba e di una intelligenza interpretativa da vera fuoriclasse che hanno sopperito ad uno strumento che inevitabilmente mostra il trascorrere degli anni. In alcuni passaggi, soprattutto all’inizio, gli acuti apparivano un po’ tirati, mentre altri sono stati risolti variando la linea di canto e giocando più sulle sfumature, ma tutto questo è stato sempre gestito con grande professionalità senza che ne venisse sminuito l’effetto.

La scaletta ha ripercorso abbastanza fedelmente le musiche contenute nei suoi due ultimi dischi: “Un panino una birra e poi...” e il nuovo “E poi...la tua bocca da baciare” ovvero successi degli anni ’60 e ’70 all’interno dei quali sono state inserite alcune immancabili hit di Ornella tra cui “Valentina” e “Mi sono innamorata di te”.
Tra i tanti brani che si sono susseguiti nell’ora e tre quarti di concerto (senza intervallo) ricordiamo “Un panino, una birra e poi”; “Insieme a te non ci sto più” eseguito in maniera molto più matura rispetto alla versione sbarazzina e forse un po’ frivola della Caselli; “Ne me quitte pas” cantato quasi con un filo di voce ma con straordinaria intensità; “Io vagabondo” dei Nomadi; “Dio è morto” di Guccini, scelta per molti versi quanto mai attuale.
La componente musicale è stata supportata, cosa peraltro non frequentissima nei concerti, da una regia capace che, avvalendosi di uno schermo sul quale venivano via via proiettate immagini astratte, fotografie, o semplici giochi di luce, ha saputo fondere la musica con suggestive soluzioni visive. All’interno di questa struttura la Vanoni si muoveva con classe ed ironia, al punto divertirsi creando alcune gags al momento del suo ingresso in sena.
Al termine applausi calorosissimi da parte di un Teatro Donizetti esaurito in ogni ordine di posti.

Con questo concerto si è inaugurata a Bergamo la rassegna “La canzone d’Autore e i suoi Interpreti” che vedrà successivamente su questo palco Luca Carboni (7 febbraio), Roberto Vecchioni (7 marzo), Lucio Dalla (2 aprile) e Paolo Conte (16 aprile). Se questo è l’inizio è lecito aspettarsi grandi cose dai prossimi appuntamenti.

Davide Cornacchione 23/1/2001