Recensioni - Cultura e musica

Aida: tradizione consolidata dello scenario musicale veronese

Il caldo torrido non frena l’opera di Verdi all’Arena di Verona

Grande successo per l’Aida di Giuseppe Verdi, tenutasi giovedì 22 luglio 2010 nella suggestiva cornice dell’Arena di Verona.
Nell’anfiteatro romano ogni anno viene proposta quest’opera, che è diventata così  un appuntamento cardine dello scenario musicale veronese, tanto che si può dire che l’Aida faccia ormai parte della tradizione della città.
Tanti appassionati e anche tanti turisti si sono riuniti giovedì per assistere allo spettacolo con regia e scene firmate sempre dall’osannato e allo stesso tempo criticato Zeffirelli.
 

Il caldo e l’afa hanno dominato l’intera serata al punto che sono stati molti gli interventi di soccorso per malori nel pubblico. Nonostante ciò, lo spettacolo maestoso e grandioso dell’Aida si è svolto dalla prima all’ultima battuta senza interruzioni, dando prova di poter ascoltare sul palcoscenico artisti di alto livello.
L’arena è stata invasa dalla magia della musica del compositore di Busseto, trasportando gli spettatori in una dimensione parallela.
Protagonista indiscussa della serata è stata Amarilli Nizza la cui Aida è entrata nel cuore del pubblico che l’ha applaudita più e più volte nel corso della rappresentazione. Impeccabile è stata l’interpretazione dell’aria “Ritorna vincitor”, ma è stato con “O cieli azzurri” che il soprano ha coinvolto ed emozionato maggiormente il pubblico.
Tantissimi applausi sono arrivati anche con la scena della marcia trionfale, sia per la pomposità della scena, ma anche per la fama dell’aria, che è conosciuta da tutti a livello internazionale.
Meno successo ha avuto Marianne Cornetti che non ha saputo sfruttare a pieno le potenzialità della propria voce, rendendo la figura di Ameris troppo fredda e poco profonda. Sicuramente è stata un’eccezione della serata, dato che l’artista è uno dei più validi mezzosoprani ed ha interpretato in diverse occasioni questo ruolo.
Una nota di merito spetta al tenore Piero Giuliacci che ha fatto emergere in tutte le sue sfaccettature il personaggio di Radames, sin dal primo atto con “Celeste Aida”.
Indiscutibile la competenza del Maestro israeliano Daniel Oren che con le sue undici edizioni dell’Aida si conferma come punto cardine nel sodalizio tra il lavoro verdiano e l’Arena di Verona.
L’allestimento di Franco Zeffirelli, come tutte le altre produzioni di questa stagione, era quello che abbiamo già visto in varie edizioni e che si conferma per maestosità e imponenza, grazie alla grande piramide girevole che riempie lo spazio scenico. Nonostante questo lo spettacolo si mostra vincente anche negli atti più intimistici, il terzo e il quarto, grazie ad un sapiente uso delle luci e dei movimenti coreografici.
Uno spettacolo di grande efficacia che ha ampiamente soddisfatto il pubblico che riempiva l’anfiteatro.


Giuliano Malesci (22/07/2010)