Recensioni - Cultura e musica

Al Grande un’ottima edizione di Adriana Lecouvrer in occasione dei cento anni dal primo debutto dell’opera

Ieri sera abbiamo assistito al Teatro Grande di Brescia a una delle produzioni indubbiamente meglio riuscite fra quelle viste a in...

Ieri sera abbiamo assistito al Teatro Grande di Brescia a una delle produzioni indubbiamente meglio riuscite fra quelle viste a in città negli ultimi anni. Un cast di giovani e spigliati interpreti e una regia tradizionale ma ben curata hanno offerto una serata coinvolgente anche e soprattutto grazie all’intensa resa orchestrale delle splendide pagine sinfoniche di Cilea da parte dell’orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano diretta da Luciano Acocella.

Il regista Ivan Stefanutti ha brillantemente trasposto la vicenda settecentesca negli anni venti del secolo scorso utilizzando scene stile art decò con effetti semplici ma sempre efficaci e suggestivi. Ottima anche la disposizione dei cantanti e il gioco scenico volto a svecchiare la recitazione dai manierismi tipici dell’opera, cosa che gli è quasi sempre riuscita. Importanti e curati i costumi che rispecchiavano in maniera appropriata la grande teatralità che pervade l’opera. Qualche piccolo difetto nell’illuminazione non disturbava più di tanto la resa scenica.

Dal punto di vista vocale tutto il casti si difendeva con onore e professionalità. Su tutti spiccava l’intenso e lirico Michonnet, una parte tutt’altro che secondaria, di Sergio Bologna che riusciva a dare i giusti accenti patetici del personaggio con una voce fluida e omogenea in tutti i registi e una dizione chiara e perfetta. Buona interpretazione anche di Anna Maria Chiuri che cantava con piglio ed energia la Principessa di Bouillon forte di una voce saldissima soprattutto nell’acuto e di una presenza scenica importante. Qualche incertezza e perdita di sonorità nel registro grave non hanno inficiato il buon esito complessivo della sua prova. Adriana era interpretata da Amarilli Nizza, giovane soprano che ha avuto il coraggio di cimentarsi con una parte solitamente affidata a cantanti con grande esperienza. La resa del personaggio è nel complesso buona anche grazie ad una figura scenica che ottimamente si adatta ad Adriana. Vocalmente la Nizza è stata corretta, lamentando qua e là alcune forzature nel registro acuto e un vibrato eccessivamente stretto soprattutto nel primo atto. Nel prosieguo dell’opera la sua interpretazione è cresciuta pur restando ancora da mettere bene a fuoco le parti recitate e alcuni movimenti scenici che denotano una certa ingenuità e maniera. Accettabile la prova di Cesare Catani come Maurizio di Sassonia, il tenore ha trovato dei buoni momenti ma è stato anche spesso in difficoltà negli acuti con suoni opacizzati e stimbrati. Ottime le prove vocali e sceniche di Franco Lufi, il Principe di Bouillon, e di Aldo di Toro, l’Abate.

Lodi incondizionate alla concertazione del Maestro Luciano Acocella che ha saputo dar giusto risalto alle parti sinfoniche ed è sempre riuscito a creare un corretto equilibrio fra buca e palcoscenico permettendo ai cantanti di esprimersi al meglio. Alla fine chiaro successo per tutti gli interpreti. L’opera replica Domenica 3 Novembre alle ore 15.30

R. Malesci
(1 Novembre 2002)