
In programma un omaggio a due straordinari compositori: Antonio Salieri e Wolfgang Amadeus Mozart
La Fondazione Teatro delle Muse in collaborazione con Marche Teatro hanno ospitato un interessante concerto con l’orchestra Frau Musika diretta da Andrea Marcon (uno degli interpreti di riferimento per il repertorio barocco e classico) e il Coro del Friuli Venezia Giulia.
Salieri è stato un grande musicista che sviluppò a Vienna le sue doti, riempiendo i teatri europei e divenendo maestro di Beethoven, Schubert, Liszt e tanti altri. A duecento anni dalla morte viene celebrato nella prima parte del concerto con l'esecuzione del "Te Deum in Re maggiore per coro misto, orchestra e organo", composto nel 1790 in per l'incoronazione di Leopoldo II. Salieri compose diversi Te Deum, mostrando la sua capacità di scrivere musica sacra grandiosa e celebrativa. L'occasione è stata quella giusta per riscoprire questo gioiello ben eseguito con il giusto equilibrio tra coro e orchestra.
Il programma è continuato con il "Concerto per violino e orchestra n.1 K 207 in si bemolle maggiore" di Mozart, composto intorno al 1775, anche se recenti studi lo datano 1773. La prima esecuzione assoluta è stata il 15 agosto 1777 a Salisburgo e costituisce il primo di cinque concerti per lo stesso strumento solista attribuibili con certezza al compositore.
Il concerto è in tre movimenti, nella consueta sequenza Allegro moderato, Adagio, Presto, tipica dei concerti mozartiani. L'autore, al termine della composizione, non si riteneva pienamente soddisfatto dell'ultimo movimento e scrisse un finale alternativo, in seguito tale pagina è stata catalogata a parte come "Rondò per violino e orchestra K269".
Al violino Paolo Tagliamento che ha mostrato una tecnica solida sullo strumento, con ottime agilità, buon gusto stilistico e suono cristallino. Anche la direzione del maestro Marcon è stata quanto mai precisa, mantenendo un perfetto volume orchestrale che non ha mai coperto il solista. Tagliamento ha ringraziato il pubblico dei numeri applausi con una esecuzione mirabile e in solo de "La Polacca" di Bach.
La seconda parte, è ancora dedicata al genio salisburghese, con il suo ultimo capolavoro e testamento spirituale del musicista. Ovviamente si tratta della "Messa di requiem in Re minore K 626" rimasta incompiuta per la morte dell'autore avvenuta il 5 dicembre 1791. L'amico e allievo Franz Xaver Süßmayr concluse il Lacrimosa dalla nona battuta in poi e scrisse gli ultimi tre brani (Sanctus, Benedictus e Agnus Dei). Anche qui il coro è risultato in grande simbiosi con il direttore, con una prova elegante, misurata, fatta di interessanti dinamiche tra momenti più intensi e altri più delicati.
Ben scelte anche le voci dei solisti. Il soprano Jeanne-Marie Lelièvre dal timbro limpido e celestiale, il contralto Francesca Ascioti più scuro e robusto, il tenore Leonardo Cortellazzi voce quasi barocca e adatta a questo repertorio, il basso José Coca Loza possente e profondo.
Il concerto, che toccherà altre quattro città (Belluno, Vicenza, Legnago, Verona), è stato dedicato a Roberto De Simone, un vero maestro della cultura italiana. Teatro pieno e numerosi applausi per una serata magica dove è stato interessante vedere un'orchestra formata da giovani e motivati musicisti (che hanno utilizzato anche strumenti d'epoca) e ascoltare quella musica eterna, che tocca le corde più profonde della nostra anima.
Marco Sonaglia (Teatro delle Muse-Ancona 7 aprile 2025)