Recensioni - Cultura e musica

BRESCIA: Maddalena Crippa straordinaria attrice-cantante

Non sarò certo originale nel dire che Maddalena Crippa sia una delle più grandi attrici di prosa oggi in circolazione, ma che fos...

Non sarò certo originale nel dire che Maddalena Crippa sia una delle più grandi attrici di prosa oggi in circolazione, ma che fosse anche una eccellente interprete di canzoni questo forse non era noto a tutti.
Va però sottolineato che noi bresciani, "il miglior pubblico sinora incontrato durante questa turné" a detta della stessa interprete, e non per piaggeria, avevamo già avuto modo di assistere ad una suggestiva interpretazione dei lieder di Schoeneberg in un magistrale spettacolo curato da Peter Stein.
In realtà all'estero quella dell'attore - cantante è una figura abbastanza consolidata, basti pensare ad una figura quale Ute Lemper, mentre in Italia la divisione tra "chi canta" e "chi recita" è ancora abbastanza netta ed a volte queste soluzioni ibride vengono guardate con diffidenza. Diffidenza che immediatamente sparisce nel caso della Crippa che, come tutte le buone attrici-cantanti, sopperisce ad una solidità vocale non da concertista con una straordinaria intelligenza interpretativa dei brani nei quali si esibisce. Mai mi è capitato di sentire "Vecchio frack" modulato con una tale ricchezza di intenzioni e sfumature come in questo caso. Eccellenti sono state anche le sue riletture di brani di Jannacci, un autore che per il suo "parlato" nelle canzoni si presta molto bene ad un'operazione del genere.
Non manca inoltre un medley dedicato a brani più energici quali "stasera mi butto", "Una zebra a pois" eccetera.

Ma non di sola musica è costituito lo spettacolo. Il sottotitolo infatti è "Canti e disincanti degli anni '60", e una consistente parte della serata è dedicata al racconto di episodi duri e drammatici legati a quegli anni. Basti pensare che "Sboom" altri non è che il rumore della bomba esplosa nel 1969 in Piazza Fontana a Milano nella rievocazione che viene fatta dall'attrice in mezzo alla platea con le luci di sala accese in un momento estremamente coinvolgente, a cui fa seguito un arrangiamento potentissimo di "Dio è morto" accompagnato solo dal rumore di bidoni di latta percossi ritmicamente dai musicisti della band.
Altre storie sono quelle dedicate ai drammi famigliari degli immigrati o agli amori impossibili tra comunisti e democristiani in un'epoca in cui il credo politico poteva diventare causa di faide od emarginazione, nelle quali Maddalena Crippa dimostra una tecnica ed un'intelligenza ed un talento nella recitazione impeccabili, coadiuvati da una puntuale regia curata da Cristina Pezzoli.

Al termine dello spettacolo applausi trionfali e richieste di bis, concesse, da parte di un teatro quasi esaurito, rivolti anche ai validissimi componenti della band diretta da Alessandro Nidi, autore anche degli azzeccati arrangiamenti.
Meriterei la fustigazione per un simile luogo comune, ma voglio comunque concedermelo: nella serata in cui si inaugurava il Festival di Sanremo la vera musica ed il vero spettacolo erano da un'altra parte.

Davide Cornacchione 5/3/2002