Recensioni - Cultura e musica

Bella esecuzione del balletto La bottega fantastica a Roma al Teatro Nazionale

Una produzione della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma diretta da Eleonora Abbagnato, con la coreografia di Francesco Ventriglia e corpo di ballo degli allievi della scuola.

Lo spettacolo ha visto la partecipazione di Luca Cesa come assistente alla coreografia, Giuseppe Annese per la consulenza musicale, Michele della Cioppa per le scene, Anna Biagiotti per i costumi, Alessandro Caso alle luci e Mario Germano come Maestro collaboratore.

La Boutique fantasque è un balletto in tre atti ideato da Léonide Massine su musiche per pianoforte di Gioacchino Rossini orchestrate da Ottorino Respighi. Massine si occupò della coreografia, mentre Respighi si dedicò all'orchestrazione di brani di Rossini tratti dalle raccolte Péchés de vieillesse e Les Soirées musicales. La prima fu il 5 giugno 1919 all’Alhambra Theatre di Londra.

La trama ha dei collegamenti con Die Puppenfee, un vecchio balletto austriaco eseguito a San pietroburgo nei primi del XX secolo, ma anche con Il soldatino di stagno, favola di Hans Christian Andersen e tratta della storia d’amore tra bambole meccaniche nel negozio di un giocattolaio, comprendendo elementi satirici, della commedia nazionale francese, della danza popolare e della coreografia classica.

Nella Francia del XIX secolo un famoso giocattolaio ha creato dei perfetti automi, che vende nella sua bottega.

All’apertura del negozio alcuni clienti entrano per vedere le bambole: una famiglia borghese con bambini che è interessata ai famosi automi in esposizione, i quali peraltro eseguono delle danze d’intrattenimento. Tra queste danze, una tarantella, poi una mazurca, un ballo di cosacchi, un romantico ballo tra un soldatino e una ballerina e per finire un travolgente can-can.

Uno dei figli, una bambina, esprime il desiderio che il padre le compri la ballerina. Inizialmente il giocattolaio si mostra scettico sulla vendita della sola ballerina, in quanto questo la separerebbe dal soldatino, ma dopo una trattativa, il padre della bambina la spunta e si accorda per l'acquisto.

Il giocattolaio si impegna a consegnare la ballerina il giorno seguente. Durante la notte gli automi si animano e tra danze e balli decidono di liberare il soldatino e la ballerina per evitare che la coppia venga separata il giorno seguente. Quando alla mattina giungono i clienti per portare via la scatola contenente la ballerina, si scopre che la scatola è vuota! L’imbarazzo del giocattolaio viene scosso dal padre della bambina che aveva comprato l’automa, che inizia ad inveire contro di lui. Nel momento in cui la situazione sembra volgere al peggio, gli automi si animano e difendono il giocattolaio aggredendo i clienti, che fuggono dal negozio. Tra balli travolgenti si conclude quindi la favola.

La qualità della musica è notevole: bravi immediati, eleganti e connotati da temi incisivi. Allegri vigorosi, ma anche adagi romantici e sognanti, che ben si addicono ad una favola come questa e mantengono alta l’attenzione dello spettatore senza mai stancare. L’orchestrazione di Respighi aggiunge allo spirito rossiniano una serie di sfumature in più, tramite il sapiente alternarsi fiati ed archi, anche con l’uso di strumenti particolari come le campane che introducono la valse, uno dei brani più affascinanti.

Tra i brani più interessanti ricordiamo la breve marcia iniziale dalle sonorità particolari… Partendo da un pizzicato dei bassi, diventa via via più possente, fino a rasentare quasi una farsa giocosa, con un ingegnoso crescendo orchestrale continuo, che poi si smonta e si scioglie come neve al sole, terminando con una breve pizzicato accompagnato da un rullante in pianissimo. Ritroviamo poi una famosa tarantella: festosa e molto allegra, un can-can molto movimentato e la succitata valse, forse il pezzo più straordinario del balletto. Palpiti di campana quasi in sordina introducono il tema principale: una melodia romantica di ampio respiro che sembra tratta quasi da un film … Aleggia elegante sull’accompagnamento dei bassi, fino ad introdurre un primo stacco rappresentato da un breve tema incisivo dei fiati, che sembra quasi instillare un dubbio nell’ascoltatore. Dopo la ripresa del tema iniziale, ecco un altro tema a contrasto dal sapore squisitamente rossiniano, con rapidi arpeggi dei violini a cui si affiancano i flauti con note acute.

La scenografia è molto classica ed è la ricostruzione della bottega del giocattolaio di una Parigi dei primi novecento. Resta fissa per tutto il balletto, giocando sulle luci e sulla coreografia dei vari numeri per creare effetti interessanti. I costumi di Anna Biagiotti sono curati nei minimi dettagli e riempiono la scena di colori e di forme dal sapore retrò.

Il corpo di ballo è molto variegato in termini di età e questo ha permesso di selezionare vari gruppi in funzione delle varie scene. Ai ballerini ed alle ballerine più grandi sono stati affidati ruoli di personaggi protagonisti, come il giocattolaio, il soldatino, la ballerina, Arlecchino, Arlecchina… Hanno dato prova di grande bravura, solida preparazione e resistenza, anche per la durata del balletto: un’ora abbondante, eseguito senza intervalli. Un grande applauso alla coppia di innamorati, il soldatino e la ballerina, soprattutto per la loro interpretazione delle valse. Alle fasce di età intermedie sono stati affidati importanti numeri come il can-can, le acrobate, la tarantella, la danza dei cosacchi. Ai più piccoli i numeri dei soldatini blu, il galop finale, con tutti gli allievi.

Bella la coreografia di Francesco Ventriglia che ha saputo mettere in scena uno spettacolo di livello, riuscendo a rendere l'atmosfera fiabesca che caratterizza il soggetto. Lo spettacolo conta diciotto scene, ognuna caratterizzata da un’atmosfera particolare e le varie coreografie hanno valorizzato da una parte le capacità degli allievi e dall’altra hanno mantenuto vivo l’interesse degli spettatori in un turbine di numeri anche spettacolari.

Sarà interessante seguire gli sviluppi di questa pregiata Scuola di Danza, che potrebbe forgiare qualche nuova étoile nel panorama del balletto italiano.

Bravi, bravissimi tutti!