Gli Elbow da Manchester a Gardone per l’unica tappa italiana di fronte ad un pubblico internazionale
Dopo aver esordito affermando che questo è il palcoscenico più bello sul quale gli sia capitato di esibirsi, e non è difficile credergli, Guy Garvey inizia un divertito dialogo con il pubblico che nel corso della serata si scoprirà essere più internazionale del solito e costituito da una nutrita percentuale di britannici.
Il concerto, che contrariamente alle aspettative non concede troppo spazio al loro ultimo lavoro, inizia sulle note di Any day now per attraversare tutto il repertorio della band, dalla ritmata The bones of you alla lirica My sad captains nella quale, incitato da Garvey,il pubblico sostiene la parte del coro.
L’atmosfera si scalda, la platea è sempre più partecipe e Garvey, quasi ad ogni titolo, le dedica un brindisi sorseggiando l’immancabile birra scura inglese.
Nel finale c’è spazio per i due raffinati brani tratti dall’ultimo CD: Magnificent (She says) e appunto Little fictions accolti con entusiasmo, ai quali seguono Kindling e la bellissima One day like this sulla quale tutti perdiamo la nostra compostezza e ci lanciamo a bordo palco.
Terminato il programma ufficiale gli Elbow ci regalano ancora tre bis: Station approach, la delicata Lippy kids e Grounds for divorce e, dedicato l’ultimo brindisi la band si congeda lasciandoci con il ricordo della loro bellissima musica e la voglia di una pinta di birra scura.
Davide Cornacchione 15 luglio 2017
Il festival Tener-A-Mente ha messo a segno un altro importante punto aggiudicandosi l’unica tappa italiana della tournée internazionale degli Elbow. Considerato dalla critica come la migliore espressione del Brit pop attuale, il gruppo di Manchester è reduce dalla pubblicazione del suo ultimo CD: Little fictions che nei mesi scorsi è stato in vetta alla classifica inglese. Ed è proprio il profumo d’Inghilterra ad accompagnare la brezza che dal lago spira sulla platea dell’anfiteatro.