Recensioni - Cultura e musica

CUBA: UN TRIPUDIO DI GIOIA E DI COLORE AL VITTORIALE

Lo spettacolo andato in scena al Vittoriale ieri sera è stato un vero tripudio di gioia, colore e ritmi cubani. Lo spettacolo, p...

Lo spettacolo andato in scena al Vittoriale ieri sera è stato un vero tripudio di gioia, colore e ritmi cubani. Lo spettacolo, presentato per la prima volta in Italia dal Ballet Folklorico de Cuba, è stato talmente scorrevole che le due ore di musica e balletto sono passate senza che si avesse la percezione del tempo.
La compagnia, formata da artisti della Scuola Nazionale delle Arti de L’Avana, ha proposto uno spettacolo in due parti: la prima dedicata alla musica afro-cubana proponendo i ritmi e i “passi” delle danze tribali; la seconda, più conosciuta in questi ultimi anni in Italia grazie al pullulare di corsi di danza latino-americana, è stata un alternarsi di rumbe, chachacha e mambo.
Ha aperto lo spettacolo una danza quasi in stile flamenco, anche se l’entrata in scena del primo ballerino in perizoma ha chiaramente collocato l’azione danzante in un’altra dimensione. Una serie velocissima di cambi d’abito ci ha fatto passare dalle gonne lunghe e colorate, a tutine color carne ricamate di strass, ai tipici gonnellini in rafia per tornare poi ai gonnellini a doppia ruota stile Alvin Ailey. La preparazione atletica, muscolare e ritmica non lascia alcun dubbio sulla formazione di questi ballerini dai corpi statuari e con muscoli scultorei. Davvero degne di nota le pose in attitude dérrire del danzatore che è uscito per primo (ricordano esattamente il Mercurio del Giambologna!!!), nonché tutta la danza coi bastoni che ha lasciato anche il pubblico senza fiato. Forse un po’ troppo spinto e animalesco quasi, il passo a due degli amanti.
Il secondo tempo dello spettacolo, in cui i danzatori non hanno risparmiato l’uso della parte superiore del corpo, è stata più cantata e ritmata dalle percussioni che ballata, anche se ciò non è dispiaciuto al pubblico che si è fatto immediatamente coinvolgere senza alcuna fatica nell’accompagnamento musicale. Non potevano poi mancare i ritmi della tromba di Louis Amstrong e il famoso Besame Mucho. Davvero molto fine è stato il balletto fatto dalle tre coppie vestite di bianco dove gli uomini hanno indossato il caratteristico panama. L’unica nota meno positiva della seconda parte è stata che talvolta i danzatori apparivano poco coordinati tra loro ed in alcuni punti parevano al limite dell’improvvisazione,anche se le scene di colore locale lo esigevano.

Sonia Baccinelli 08/08/2003