
Storia di una donna libera e passionale
La Carmen di Gades è una delle più innovative interpretazioni del celebre racconto di Prosper Mérimée, reso ancor più famoso dalla partitura di Georges Bizet. Antonio Gades, uno dei più grandi coreografi e ballerini di flamenco del XX secolo, con questa produzione ha creato un capolavoro che fonde danza, musica e teatro in un'esperienza emozionante e profondamente radicata nella cultura andalusa.
Questa versione di Carmen è stata presentata per la prima volta nel 1983 e, nel medesimo anno, è stata successivamente immortalata nell’omonimo film diretto da Carlos Saura, regista con il quale Gades collaborò in diverse occasioni. L'opera è stata concepita come un balletto flamenco, ma va ben oltre la semplice danza di folklore.
La storia è ambientata nel contesto di una compagnia di danza e lo spettacolo inizia con i ballerini che provano una versione di Carmen davanti agli specchi (espediente che viene reiterato in molti film di Saura). La coreografia è il cuore pulsante di questa produzione: il flamenco, con i suoi ritmi incalzanti ed i suoi movimenti intensi, si presta perfettamente alla narrazione della storia di Carmen. Taconeo e palmas sono carichi di pathos. I piedi che percuotono le assi del palco, le mani che si muovono con grazia e forza, i corpi che si intrecciano in un gioco di seduzione e conflitto determinano un crescendo carico di suggestioni dalle più svariate sfaccettature.
Insieme alla danza, la musica, o meglio il ritmo, è l’elemento fondamentale di questa Carmen. Gades utilizza sia le melodie tradizionali del flamenco che rielaborazioni della musica di Bizet, creando un collage che è al tempo stesso familiare e sorprendente. Insieme ai ballerini, i chitarristi (Alberto Fuentas e José Romero) ed i cantanti (Alfredo Tejada, Enrique Bermùdez “Piculabe”, Israel Paz) sono parte integrante dello spettacolo, sempre presenti sul palco fondendosi in un tutt’uno. Questo approccio rende la musica viva e partecipe della narrazione.
Il taglio a tratti cinematografico nel quale si riconosce l’intervento di Saura e le luci (Adriano Pisi) quasi caravaggesche dipingono i ballerini in un quadro tridimensionale dalle pennellate vivaci e decise.
Gli interpreti principali, Esmeralda Manzanas e Alvaro Madrid, sono giovanissimi, ma sono in grado di esprimere rabbia, passione e disperazione anche solo con gli sguardi. Il corpo di ballo sia maschile che femminile è stato strepitoso dal punto di vista tecnico con una rara sincronia di movimento, non solo coi piedi, ma anche con le linee delle teste, delle braccia e nella composizione geometrica richiesta negli spostamenti.
La scenografa di Saura è essenziale, ma efficace con pochi elementi che evocano l'ambientazione della storia. I costumi non hanno pois e nemmeno lustrini, fatta eccezione per quello del Torero (Jairo Rodriguez) perchè riflettono quelli della tradizione andalusa del tempo. Il rosso domina sulla protagonista che si distingue sempre dal gruppo simboleggiando la passione, ma anche il suo destino tragico di donna libera che paga il prezzo della sua indipendenza con la vita.
La Carmen di Gades è un'opera che trascende i confini della danza per diventare un'esperienza teatrale totale. Con la sua coreografia passionale, la musica coinvolgente e l'interpretazione intensa dei personaggi, Gades ha creato un capolavoro che cattura l'essenza della storia di Carmen e la rende viva attraverso il linguaggio universale del flamenco. È un'opera che parla al cuore e all'anima, lasciando lo spettatore profondamente commosso e ammirato.
Sonia Baccinelli
Modena, 2 febbraio 2025