Recensioni - Cultura e musica

Carmen rinnova il suo appuntamento con l’Arena

Lo storico allestimento di Franco Zeffirelli alla sua undicesima ripresa

Indubbiamente l’aver snellito le scenografie nel corso degli anni è stato una soluzione vincente: di tutti quei fondali che creavano uno stucchevole effetto cartolina non si sente minimamente la mancanza. Anzi, le immagini che ad ogni atto vengono issate sulla parete di fondo svolgono ancora meglio la loro funzione di definizione dello spazio scenico. Purtroppo però questo non ha coinciso con uno snellimento dello spettacolo in generale che resta sempre molto didascalico ed ipertrofico.
In sostanza un allestimento che conserva tutti i pregi ed i difetti di una tradizione teatrale per molti versi ormai superata.
Di un certo interesse invece l’aspetto musicale, nonostante la recita cui abbiamo assistito vedesse impegnato il secondo cast, grazie soprattutto al Don Josè di Brandon Jovanovich. Il giovane tenore, dotato di voce solida e brunita è stato sicuramente l’interprete di riferimento della serata, delineando un Josè virile, appassionato ma di grande musicalità, che ha raggiunto il suo apice in una coinvolgente aria del fiore.
Al suo fianco si è distinta la Carmen di Nadia Krasteva, che ha esibito una voce scura e potente, a volte forse un po’ troppo, a discapito dell’ambiguità e della sensualità che il personaggio richiederebbe.
Alexander Vinogradov è stato un Escamillo energico e volitivo mentre la Micaela di Amarilli Nizza tradiva le molte Aide e Nedde che l’hanno preceduta e che le hanno ispessito la voce. Il timbro di soprano drammatico strideva con l’idea di ragazzina che dovrebbe caratterizzare questo personaggio per il quale un registro più lirico sarebbe l’ideale.
Elena Borin e Milena Josipovich si sono ben disimpegnate nei ruoli di Frasquita e Mercedes mentre José Antonio Garcia è stato uno Zuniga ruvido.
Funzionale la direzione di Julian Kovatchev che, dopo un attacco del primo atto dai tempi decisamente sostenuti (orchestra e coro si sono trovate in più di un’occasione fuori tempo) ha via via calibrato il passo nel prosieguo.
Al termine un’Arena dalla temperatura invernale a causa degli acquazzoni pomeridiani è stata riscaldata dagli applausi convinti del pubblico rivolti a tutto il cast.

Davide Cornacchione 31/08/ 2012

 


Giunta ormai quasi alla maggiore età la Carmen ideata da Franco Zeffirelli è stata ancora una volta ripresa nel corso di questa stagione areniana.
Come già riscontrato nelle precedenti edizioni questo spettacolo conferma le sue contraddizioni dal punto di vista registico e scenografico. Se da un lato lo Zeffirelli scenografo è in grado di creare quadri di grandissimo impatto visivo ed altrettanta suggestione per il pubblico, dall’altro lo Zeffirelli regista deve sempre fare i conti con la sua tendenza a sovraccaricare il palcoscenico di comparse e figuranti, il che si traduce spesso in passaggi confusi e poco chiari dal punto di vista drammaturgico.