Recensioni - Cultura e musica

Carmina Burana Arena di Verona 2015

I Carmina Burana incantano l’arena

Per una volta un concerto in arena, sembra una stranezza è vero, ma quanto mai questa stranezza è diventata una proposta azzeccata grazie ai Carmina Burana del compositore tedesco Carl Orff (E’ nato a Monaco di Baviera il 10 Luglio del 1895).

 

Si tratta di una cantata scenica tardoromantica composta fra il 1935 e il 1936 che riprende canti medievali profani elaborandoli in una forma quanto mai originale e dal grande impatto corale.

 

Sicuramente è la proposta azzeccata per lo spazio areniano grazie all’imponenza dei cori e alla modernità ritmica e compositiva di cui ha dato prova Orff nello sviluppare gli spunti medievali dei testi trobadorici e giullareschi.

 

L’esecuzione ha visto sul palco l’orchestra e il coro dell’arena di Verona al gran completo cimentarsi in un repertorio diverso dall’usuale, ottenendo una buona dose di suggestione e un grande impatto sonoro. Partecipavano all’esecuzione anche il coro di voci bianche ALIVE e ADAMUS diretti rispettivamente da Paolo Facincani e da Marco Tonini. Il coro dell’arena era diretto da Salvo Sgrò.

 

Il direttore Andrea Battistoni si cala con sicurezza nel repertorio e dimostra di avere il piglio per tenere saldamente sotto controllo il gran numero di interpreti. Certo alcune piccole sfasature e sonorità non calibrate alla perfezione denotano la poca dimestichezza dei complessi areniani con il repertorio musicale del primo novecento. Nel complesso comunque una buona esecuzione supportata da validi solisti di canto. Mario Cassi, un baritono partecipe e dalle interessanti mezze voci e sfumature, il soprano Jessica Pratt e il controtenore Raffaele Pe.

 

Un folto pubblico ha partecipato all’evento, a dimostrazione che è possibile proporre con successo anche concerti in arena. A quando dunque la sinfonia dei mille di Mahler?

 

Grande successo a fine spettacolo.

 

R. Malesci (25/08/15)