Recensioni - Cultura e musica

Chiaravalle: La musica è giovane

Come da tradizione la stagione sinfonica della Form ospita nuove realtà musicali

Questa volta è stato il turno dell'Orchestra Giovanile Marchigiana Arcus, con un concerto dal titolo "Sulle note del cinema e oltre" al Teatro Comunale "Tullio Giacconi" di Chiaravalle.

Un concerto che ha messo in luce talenti giovanili, che sicuramente cresceranno e matureranno attraverso lo studio e attraverso esperienze come questa. Il programma, estremamente variegato, diremmo a mo' di saggio accademico, ha dato spazio non solo alla musica strumentale ma anche a brani tratti da repertori lirici fra i più noti ed apprezzati dal pubblico.

A dirigere l'orchestra il maestro Alessandro Marra (storico violino della Form) che oltre ad essere un bravo professionista, è un insegnante paziente, capace, empatico e ha presentato con la giusta competenza tutta la serata.

In apertura l'ouverture dal "Messiah, HWV 56" (di Georg Friedrich Händel, seguita dal "Concerto in si minore" per 4 violini, violoncello, archi e continuo da "L’Estro Armonico Op. 8 n. 10" di Antonio Vivaldi, dove si sono ben distinte Serena Giuri, Giulia Belelli, Emma Riccione, Claudia Delpriori ai violini e Carlo Verdicchio al violoncello. C'era molta attesa e curiosità di ascoltare il giovanissimo pianista Alberto Cartuccia Cingolani di soli otto anni e già premiato con riconoscimenti prestigiosi. Il suo talento è spiccato con l'esecuzione del "Concerto per pianoforte e orchestra n.11" in re magg. di Franz Joseph Haydn. Il piccolo pianista possiede incredibili doti musicali, conosce a memoria repertori non certo semplici e concede un bis tutto in solitaria con l'impegnativo "Morceaux de fantaisie, Op. 3 No.4 Polichinelle" di Sergej Rachmaninov.

Si è proseguito con la celebre aria “O mio babbino caro” dal "Gianni Schicchi" di Giacomo Puccini eseguita con garbo e sicurezza dal soprano diciottenne Maria Olimpia Renna, "A Marechiare" di Francesco Paolo Tosti interpretata energicamente dal sedicenne tenore Marco Santo Mancuso. Di grande impatto è stata la suite per archi e pianoforte scritta da Niccolò Giacomucci con le musiche di Michael Nyman dal film "Lezioni di piano". Giacomucci è un valido studente di composizione che ha mostrato raffinatezza sia al pianoforte, che nei brani precedenti al clavicembalo, dove ha improvvisato su una linea, senza avere la parte interamente scritta.

Il finale è stato affidato alle voci di Maria Olimpia Renna con “Il Bacio” di Luigi Arditi e Marco Santo Mancuso con “La donna è mobile” dal "Rigoletto" di Giuseppe Verdi. Insieme hanno interpretato “Lippen Sweigen” (Tace il labbro) da "La vedova allegra" di Franz Lehàr.

Grandissimo successo di pubblico per un teatro sold out. Ovviamente non è questa la sede per esprimere critiche o giudizi tecnici sui ragazzi che si sono esibiti. L'essere stati su quel palco è già di per sé un successo che porteranno impresso nei loro cuori, perché niente unisce come la splendida magia della musica.

Marco Sonaglia (Teatro Giacconi-Chiaravalle 3 maggio 2025)