Recensioni - Cultura e musica

Chiusura elegante del Verona Jazz 2010

Cristina Zavalloni e Bill Frisell in una eccezionale serata al Teatro Romano

Deliziosamente avvolta in un abito vintage di lamé, Cristina Zavalloni ha letteralmente stupito gli spettatori del Teatro Romano con la propria potenza e versatilità vocale.
Nata a Bologna nel 1973, dopo aver conseguito la maturità classica, la Zavalloni intraprende lo studio del canto e della composizione lirica, per poi avvicinarsi al jazz negli anni ’90.

Con la sua grande estensione vocale, la cantante bolognese ha sapientemente mescolato brani di propria composizione ad altri del grande cantante franco-armeno Charles Aznavour (tra cui la stupenda “Vivre avec toi”), questi ultimi meravigliosamente arrangiati con ironia e originalità.
Mordace e graffiante, il quartetto che ha dato vita al “Cristina Zavalloni idea” ha mostrato un eccezionale feeling oltre che una bravura formidabile.
Che dire allora: Bravissima Cristina!

Altrettanto intrigante ed originale il trio con cui Bill Frisell si è presentato, chiudendo così il ciclo di concerti del Verona jazz.
Chitarrista e compositore statunitense nato a Baltimora nel 1958, William Richard “Bill” Frisell è stato definito, a ragion veduta, il più rappresentativo chitarrista della sua generazione al fianco di John Scofield e Pat Metheney.
Amante di diversi generi, in occasione della sua rappresentazione al Verona Jazz ha portato in scena con gusto raffinato il suo amore per la diversificazione musicale, esibendosi in composizioni ispirate, ad esempio, al jazz, al blues, al country ed al progressive.
Poco incisiva la viola di Eyvind Kang ma straordinario il tocco del batterista Rudy Royston

Donata Luani     02.07.2010