Recensioni - Cultura e musica

Conclusione a sorpresa al concerto di Jarrett all’Arena

Si è conclusa lunedì 19 luglio la rassegna Verona Jazz 2004 con l’appuntamento più atteso, il concerto all’Arena del Trio Jarrett,...

Si è conclusa lunedì 19 luglio la rassegna Verona Jazz 2004 con l’appuntamento più atteso, il concerto all’Arena del Trio Jarrett, DeJhonnette, Peacock. Tutti i posti dell’Arena erano occupati, tanto in gradinata quanto in platea. Questi primi indizi lasciava presagire la notorietà degli artisti che di lì a poco si sarebbero esibiti. Alle 21.30 ha fatto ingresso sul palco Keith Jarret con il suo trio, ed è stata subito un’ovazione, poi Jarrett si siede al pianoforte e l’Arena diventa improvvisamente muta, tanto da percepire la tensione per l’inizio. E che inizio!
Subito un brano ritmato, feroce. Jarrett, come suo solito si alza, si piega sulla tastiera, si muove avanti e indietro soffre in unisono con la musica che suona. Si percepisce questa lotta, che unitamente alla ferocia, (così Jarrett chiama l’intensità), producono “gioia creativa”. Parole che si possono facilmente comprendere solo se si partecipa ad un suo concerto. I brani si susseguono l’uno dopo l’altro, alternando pezzi ritmati con altri più lenti ma sui quali emerge tutta la grandezza di Jarrett. Lo spazio enorme dell’Arena perde dimensione fino a diventare intimo, le note creano emozione palpabile che ognuno riesce a godere con una partecipazione emotiva sempre maggiore. Forse anche troppa…… alcuni applausi partono prima della fine dei pezzi, cominciano i primi flash delle foto e Jarret, che non è nuovo a questi tipi di interventi, manifestamente si innervosisce.
Inizia il secondo tempo dopo mezz’ora di intervallo e Jarrett prende il microfono invitando tutti con insistenza a non fare fotografie e a non utilizzare video. E si riparte, con la tensione che tuttavia non si scioglie del tutto, si avverte distacco tra il pubblico entusiasta e l’artista che pretende maggiore concentrazione e rispetto. Così dopo quaranta minuti di esibizione il Trio si alza e saluta.
Jarrett prende nuovamente il microfono e spiega ad un pubblico ancora incredulo che loro, gli artisti, non sono sul palco per divertimento, la musica è fluido, deve essere accolta, non si applaude, non si perde concentrazione con le fotografie. E se ne va, così come è arrivato mentre il pubblico, rassegnato, raccoglie i propri effetti e lascia l’Arena.

Guido Paratico 19 luglio 2004