Recensioni - Cultura e musica

De André canta De André

Criastiano De André in un coinvolgente concerto dedicato alle musiche del padre al Teatro Romano

Forse inverosimilmente colmo il teatro Romano, ma vero; forse inverosimilmente tutti a cercare un po' di Fabrizio attraverso Cristiano. Forse....
Teatro delle grandi occasioni, perché Cristiano tramite l'immensa eredità del padre sa richiamare quel pubblico che sempre, nel cantare le canzoni di Fabrizio, ha espresso grande sensibilità ed ha sempre avuto quell'occhio sopra il cielo, a descrivere un mondo di uomini al limite della vita, ma veri. Veri come il pubblico e come Cristiano. Nel decennale della scomparsa del padre e dopo anni di quel mal di vivere che turba lo spirito, sboccia una seconda volta un bravo ed accorato musicista ad interpretare l'anima del padre, ed anche la sua, che ha bisogno di essere forzata per potersi aprire e darsi al suo di pubblico. E' un repertorio inusuale la sua scelta, ma molto significativa: oltre "al pescatore" in chiave P.F.M., "ho visto Nina volare" "Don Raffaè" cantata con Massimo Bubola, ospite al concerto e tante altre. Il pezzo "se ti tagliassero a pezzetti" risulta essere il canto liberatorio più bello, più cantato e di preludio al futuro. Un figlio che piace e sa piacere, con umiltà e tenerezza. Un figlio che ricorda il padre ma che deve avere il coraggio di trovare un percorso tutto suo, con la sua vita e il suo stile, perché molto talentuoso nella musica e nel canto, seppure il peso della poesia lasciata da Fabrizio è notevole, ed il confronto è inevitabile. In bocca al lupo Cristiano.....

Cristina Fontana 12 settembre 2009