Recensioni - Cultura e musica

Eclettismo ed eccellenza della Kremerata Baltica

Applauditissimo concerto del celebre ensemble al Teatro Ponchielli con il fondatore Gidon Kremer e il giovane talento Clara Jumi Kang

È stata proprio la giovane interprete ad aprire il concerto con una toccante interpretazione di “The last song”, brano di grande lirismo, in cui il violino solista è sorretto da un espressivo tappeto orchestrale, del compositore lituano Georgs Pelēcis, già da tempo nel repertorio dell’orchestra. L’ingresso sul palcoscenico di Kremer ha significato un balzo indietro nel tempo di circa 200 anni con il concerto per due violini BWV 1043 di Johann Sebastian Bach. La perfetta intesa tra i due solisti e orchestra si è tradotta in un’esecuzione brillante e vitale, estremamente coinvolgente che ha permesso all’ensemble mostrare al meglio le sue qualità. Congedata la bravissima Kang, è rimasto il solo Kremer a dialogare con la “sua” orchestra in una mirabile esecuzione della Fantasia per violino e pianoforte D 934 di Franz Schubert nella trascrizione di Victor Kissine. Se in Bach avevamo intuito di trovarci di fronte ad una formazione di indiscusso valore, in Schubert ne abbiamo avuto la conferma definitiva. Sono infatti bastate la delicatezza e l’espressività del tremolo iniziale sul quale è poi andato ad inserirsi il violino solista per farci intuire che l’esecuzione sarebbe stata di un livello superiore, e le attese non sono andate deluse. I singoli strumenti hanno dato prova di uno straordinario equilibrio nell’interpretare la parte che originariamente sarebbe stata del pianoforte e Kremer, complice un’intesa ventennale, ha dialogato magistralmente con loro. Trascinanti gli ultimi due brani firmati da Astor Piazzolla, ovvero i celebri Celos e Le grand Tango, ed i due bis regalati ad un pubblico entusiasta e partecipe.

Davide Cornacchione 11 aprile 2017
Programma eclettico ma ricco di suggestioni quello offerto dalla Kremerata Baltica al Teatro Ponchielli in occasione della tournée internazionale organizzata per festeggiare i 20 anni della formazione ed i 70 del fondatore Gidon Kremer. Due tra i massimi esponenti del periodo barocco e del primo romanticismo, ovvero Bach e Schubert, incastonati in due autori del ventesimo-ventunesimo secolo quali Pelēcis e Piazzolla. Partner d’eccezione una delle giovani violiniste più interessanti dell’attuale panorama musicale, la tedesca, di origini coreane, Clara Jumi Kang.