Per i suoi 25 anni la casa editrice Taschen pubblica una pregevole serie di monografie su grandi pittori a prezzi davvero popolari. Fra le più interessanti ricordiamo quella dedicata al pittore americano Edward Hopper (1882 – 1967) curata da Ivo Kranzfeld
Per i suoi 25 anni di attività la casa editrice Taschen pubblica una pregevole serie di monografie su grandi pittori a prezzi davvero popolari. I volumi di medio formato sono curati sia dal punto di vista grafico che di riproduzione delle opere.
Fra le più interessanti ricordiamo quella dedicata al pittore americano Edward Hopper (1882 – 1967) curata da Ivo Kranzfelder.
Il volume oltre a dare una visione pressoché completa delle opere del pittore realista americano, ne traccia con chiarezza la vita e i percorsi artistici collocandolo con competenza nel dorato isolamento di un’arte che, dopo le prime influenze impressioniste, resterà originalissima e sempre fedele a se stessa.
Hopper è un pittore profondamente e radicatamene americano, infatti passerà tutta la vita a New York se si eccettua un breve soggiorno a Parigi. Già nel 1913 affitta un’abitazione in Washington Square nella quale vivrà con sua moglie fino alla morte.
Sempre fedele a se stesso Hopper raggiunge la notorietà per le sue nitide pitture di paesaggi americani delineati con pennellate sicure ed in certo qual modo raffigurati immobili; famosi i suoi scorci americani con la stazione del gas, le strade assolate con i pali del telegrafo, i suoi bar semivuoti quasi fermati in un’istantanea nitidissima.
Ma Edward Hopper colpisce soprattutto per le sue donne in interno. Donne quasi sempre intente a guardare altrove, oltre una finestra, oltre una porta, lontano, nello spazio indefinito. Hopper sembra costantemente suggerirci che qualcosa sta accadendo fuori dal quadro, che la cosa interessante, degna di nota non si vede e forse non si vedrà mai. Egli sembra sostenere che la sua arte, ma forse tutta l’arte, sia imperfetta, non colga l’essenza delle cose, possa solo indicarci una via, darci uno spunto per allungare lo sguardo oltre il quadro seguendo gli occhi che si perdono nel vuoto delle sue figure femminili.
L’essenza dell’america in pittura, ma anche l’essenza di una filosofia artistica dell’imperfezione.
R. Malesci (10/06/08)