Nella cornice settecentesca di Villa Mirra a Cavriana (MN), si è svolto il primo appuntamento musicale mantovano dell'"Estate Musi...
Nella cornice settecentesca di Villa Mirra a Cavriana (MN), si è svolto il primo appuntamento musicale mantovano dell'"Estate Musicale del Garda", che quest'anno, per la prima volta, si estende anche alle aree limitrofe al lago di Garda.
In programma il concerto per la Festività di San Lorenzo di Antonio Vivaldi, sostituito a sorpresa dalla più nota Sinfonia al Santo Sepolcro Rv 169 in si minore, il concerto per due violini e orchestra in re minore BWV 1043 e la Sinfonia Concertante in Mi bemolle maggiore per violino, viola e orchestra K369 di w.A. Mozart.
La Sinfonia al Santo Sepolcro Rv 169 in si minore è stata una sorpresa, in quanto annunciata all'ultimo minuto. L'esecuzione ha messo in evidenza qualche incertezza esecutiva, forse dovuta alla necessità di sostituire il concerto programmato all'ultimo minuto. Il suggestivo largo iniziale, forse un po’ troppo accellerato, ha comunque trasmesso con grande efficacia quell'atmosfera "veneziana", tra le nebbie della laguna e le facciate dei palazzi che si rispecchiano nelle acque calme, tanto cara a Vivaldi e ad altri celebri musicisti veneziani. Il successivo fugato invece ha mostrato qualche incertezza esecutiva, anche se complessivamente ben eseguito.
Il celebre Concerto per due violini e orchestra in re minore BWV 1043 di Johann Sebastian Bach è l'unico concerto doppio del grande autore tedesco che sia giunto a noi nella versione originale. I due solisti, Carlo Maria Parazzoli e Alberto Mina, hanno dato prova di una notevole perizia tecnica e precisione esecutiva. Nel primo tempo del concerto, ottimo equilibrio tra i solisti e l'orchestra, un'esecuzione sicura e precisa. Il lirismo del secondo tempo è stato colto appieno dai solisti che hanno saputo rendere in modo perfetto la simmetrica struttura di questo mirabile largo bachiano, in cui le due parti soliste, per tutta la sua durata, si intrecciano continuamente dandosi vicendevolmente il passo. Nel terzo tempo, una complessa struttura a canone per le parti soliste, arricchita dagli interveneti quasi estemporanei e poliritmici dell'orchestra, ancora una volta la perizia degli esecutori ha saputo rendere al meglio l'intenzione bachiana.
La Sinfonia Concertante in Mi bemolle maggiore per violino, viola e orchestra K369 di W.A. Mozart rappresenta il massimo livello artistico raggiunto da Mozart nell'arte del concerto doppio. Il termine sinfonia proviene dalla complessa scrittura riservata all'orchestra, che assurge ad un ruolo di comprimario, più che di semplice supporto, nei confronti dei due solisti. I due esecutori, Carlo Maria Parazzoli al violino e Raffaele Mallozzi alla viola, sembrano più affiatati che mai in questo che senza dubbio è stato il brano più egregiamente eseguito ed interpretato del concerto.
La serena allegria del primo tempo, con la sua struttura episodica perfettamente simmetrica, ed il perfetto tempismo orchestrale, hanno davvero reso giustizia a questo splendido capolavoro mozartiano.
Gli accenti patetici, per non dire tragici, del secondo tempo sono sottolineati dall'affiatamento dei due esecutori, in quello che è uno dei rari esempi mozartiani di andante in tonalità minore.
Il presto finale, in forma di rondò, è stato eseguito con grande ritmo e precisone, e ha degnamente concluso la serata musicale.
Insomma un concerto eseguito con grande perizia e capacità interpretativa, che fa ben sperare per il futuro di questa Manifestazione musicale.