Per il duecentoundicesimo compleanno del Maestro Giuseppe Verdi abbiamo assistito a uno spettacolo ben assemblato, con una linea guida che riprende il tema del Festival Verdi di quest’anno, ovvero il potere.
Infatti le opere scelte trattano tutte dei vari aspetti e sfaccettature del potere. Il programma, eseguito da grandi interpreti, comprendeva l' Ouverture de “I Vespri Siciliani”, il terzo atto dell' opera “Ernani” , il finale del primo atto del “Simon Boccanegra” e “l'Autodafè” dal Don Carlo.
Il Direttore d'orchestra Francesco Lanzillotta è stato Maestro e concertatore in quanto è riuscito a amalgamare il canto con il suono dell 'orchestra, nonostante pochissime prove. La Filarmonica Arturo Toscanini è uno dei gioielli di Parma, come lo è il Coro del Teatro Regio diretto dal Maestro Martino Faggiani. Tutte e due le compagini hanno estasiato per il suono orchestrale e per il canto compatto ed intenso.
Il tenore Luciano Ganci, il soprano Alessia Panza e il basso Giorgi Manoshvili hanno cantato in tutte e tre le opere, mentre i baritoni sono stati Vladimir Stoyanov per Ernani, Luca Salsi per Simon Boccanegra e Lodovico Filippo Ravizza per Don Carlo.
I due baritoni, veterani tra tanti giovani talenti, sono stati i veri mattatori della serata, hanno preso per mano e hanno accompagnato con il loro carisma tutti gli interpreti verso una performance memorabile per loro e per il pubblico presente in sala.
Vladimir Stoyanov ha confezionato un Carlo V cesellato sulla parola scenica, intimo e regale per poi esplodere nel segno perentorio del comando quando si presenta ai ribelli. Applausi dopo la sua aria. Luca Salsi è stato un Simone sanguigno, attento ai particolari, che ha commosso nel suo incitamento alla pace, quanto mai sospirata oggi! Luciano Ganci, reduce da una indisposizione, ha interpretato i tre ruoli con la solita professionalità e bravura tecnica. Alessia Panza è sicuramente un soprano di grandi qualità che avevo già ascoltato nella generale de La battaglia di Legnano. Anche questa sera ha dimostrato il suo talento. Giorgi Manoshvili, apprezzatissimo nell'Attila di Fidenza, è un altro giovane da tener d'occhio, ed insieme al soprano fanno ben sperare per un ricambio generazionale di indubbia qualità. Nei ruoli di contorno hanno cantato Cristiano Olivieri, Eugenio Maria Degiacomi, Rocco Cavalluzzi, Azor Pilia e Fan Zhou.
In questa serata di festa della musica ognuno ha dato il massimo per onorare la bellezza delle composizioni verdiane.
Il pubblico ha applaudito tutti gli interpreti con grande intensità. Unico neo, se così si può dire, è stato la mancanza di un bis che il pubblico ha richiesto a gran voce.