Recensioni - Cultura e musica

Giovani danzatori del Balletto di Mosca

Lo Schiaccianoci, balletto natalizio per eccellenza, è stato di nuovo presentato sul territorio bresciano: l’anno scorso questo st...

Lo Schiaccianoci, balletto natalizio per eccellenza, è stato di nuovo presentato sul territorio bresciano: l’anno scorso questo stesso spettacolo venne presentato con la medesima compagnia al Teatro Sociale Montichiari, mentre la scorsa estate fu ospite al Vittoriale.
I biglietti sono andati a ruba da subito e lo spettacolo è stato presentato davanti ad un teatro pressoché stracolmo: è bello finalmente vedere che anche il pubblico bresciano si muove per andare a teatro, soprattutto i ragazzi.
Lo Schiaccianoci è stato danzato nella versione coreografica di Alexander Vorotnikov, rifacendosi a quella originale di Petipa in alcuni punti. I primi ballerini erano Dmitry Smirnov e Yana Kazantseva. Il Balletto di Mosca è stato accompagnato dall’orchestra sinfonica Carlo Coccia di Novara diretta da Aldo Tarchetti.
La vicenda si svolge la sera della vigilia di Natale. Drosselmeyer, un personaggio misterioso, un po’ zio, un po’ mago, regala a Clara uno schiaccianoci a forma di soldatino, che durante la notte si anima nei sogni della ragazza, per difenderla da una frotta di topi che vogliono assalirla, capeggiati dal loro re.
Nel secondo atto il principe conduce Clara nel regno dei dolciumi, dove una serie di personaggi fantastici danzano per loro. L’incanto presto svanisce perché Clara si risveglia dal sogno stringendo tra le braccia il soldatino che le ha regalato Drosselmeyer.
Lo Schiaccianoci allestito dalla compagnia moscovita è risultato un po’ misero nell’allestimento: i fondali erano infatti di stoffe decorate in stile pathchwork e anche l’albero con luci a più colori era un po’ fuori luogo. Forse sarebbe stato preferibile un fondale neutro ed un semplice pino con luci bianche…
Le coreografie sono state generalmente eseguite in maniera dignitosa, anche se il primo atto sarebbe sembrato un po’ fiacco, se non fosse stato per i momenti più vivaci del divertissement del terzo automa e del valzer dei fiocchi di neve. Clara ed il principe erano forse poco maturi ed anche poco espressivi per interpretare i ruoli principali: lui, in particolare, non aveva per niente la corporatura del principe ed ha fatto risultare i passi a due un po’ pesanti.
Nel secondo atto sono state apprezzate le varie danze simboleggianti i dolciumi che prevedevano degli splendidi costumi: molto delicata la danza araba e bravi entrambi gli interpreti. Apprezzati anche i solisti della danza cinese e del trepak.
Sonia Baccinelli 5 dicembre 2004