Recensioni - Cultura e musica

Hargrove alla ricerca del passato

Lunedì sera al Teatro Filarmonico, davanti ad un pubblico piuttosto vasto, il trombettista Roy Hargrove, accompagnato dalla sua ba...

Lunedì sera al Teatro Filarmonico, davanti ad un pubblico piuttosto vasto, il trombettista Roy Hargrove, accompagnato dalla sua band, ha presentato la sua musica fortemente legata al be-pop.

Sostenuto da grandi musicisti, come il pianista Donald Mathews (già conosciuto nelle formazioni di Dexter Gordon e Max Roach),Dwayne Burno al contrabbasso, Willie Jones III alla batteria e il grande talento Justin Robinson al sax, il trombettista texano, avvolto da una folta capigliatura rasta ha teso le mani della sua opera prendendo spunto soprattutto dai grandi Miles Davis e Lee Morgan, quando suonava nella formazione di Art Blakey ed i The Jazz Messengers.

Ottimi gli interplay, anche se l’amplificazione per il sassofono purtroppo era un po’ blanda, belle le riletture di pezzi come “The Very Thought Of You”,e “Una mas” di Kenny Dorham.

Roy Hargrove ha saputo dare spazio a tutti i musicisti,in particolare al sax di Hustin Robinson, che ha veramente una straordinaria tecnica.

La band ricordava proprio il jazz nero dei boppers, da Coltrane a Rollins, da Blakey a Parker, niente lasciato al caso ma anzi tutto ben programmato e levigato fino all’ultima nota.

Il concerto ha avuto un gran successo, la gente è uscita entusiasta dal Teatro, ma un moto di rammarico affiora:di be-pop, hard bop, hard post bop, penso che ne già abbiamo sentito parecchio nella vita.Credo che il jazz se vorrà continuare ad evolversi ,deve si, tenere uno sguardo sul passato, ma anche e soprattutto mettersi in gioco e sperimentare verso il futuro. Ogni epoca nella storia della musica è caratterizzata da uno stile, ed è giusto ricordarsene, ma bisogna anche avere il coraggio di lanciarsi verso l’ignoto, verso spartiti mai scritti, cosa che ahimè la buona formazione di Roy Hargrove non ha fatto. Meglio sicuramente allora l’omaggio fatto a Miles Davis e John Coltrane, realizzato da Hargrove con Hancock e Brecker al concerto di Toronto l’anno scorso, dove appunto la rilettura fatta era più che meravigliosa e giustamente improntata sul passato.

Francesco Olivieri 20/11/02