Recensioni - Cultura e musica

"I Demoni di San Pietroburgo", affresco storico all'italiana

Grande affresco storico della Russia prerivoluzionaria. Da vedere!

Con i Demoni di San Pietroburgo Giuliano Montaldo torna all’affresco storico azzeccando un film intenso e coinvolgente in cui si narrano, sullo sfondo di una Russia prerivoluzionaria, le angosce del grande Fedor Dostoevskij di fronte ai complotti e agli attentati terroristici dei seguaci di Bakunin.

Il film è ben costruito e mantiene sempre desta l’attenzione dello spettatore riuscendo abilmente ad alternare la vita dell’artista con l’incalzare degli eventi. Accanto ad una trama da poliziesco ben strutturato, anche e soprattutto grazie alla magistrale interpretazione del capo della polizia Pavlovic di Roberto Herlitzka sicuramente il miglior interprete, troviamo le riflessioni del protagonista sulla sua vita e sull’inutilità della violenza. Lo sguardo di Dostoevskij, disincantato e vagamente senile, da al film una patina conservatrice rendendo preponderante il messaggio antirivoluzionario anche se portato con un certo cinismo. Pavlovic dice infatti a Dostoevskij con lungimiranza profetica “So che la rivoluzione vincerà, il mio compito è far sì che questo accada il più tardi possibile”.

Oltre alla grande interpretazione del già citato Herlitzka, è da ricordare la buona ed intensa interpretazione del rivoluzionario Gusev di Filippo Timi. Discreto e sempre credibile il resto del cast quasi tutto italiano: Miki Manojlovic (Dostoevskij), Carolina Crescentini (Anna), Anita Caprioli (Alexandra) e Sandra Ceccarelli (Natalja).

Finalmente un buon film italiano che non parla di adolescenti, ragazzini o di storie d’amore lacrimevoli. Merito della solida ed esperta direzione di Giuliano Montaldo coadiuvato dai classici costumi della figlia Elisabetta e dalle scenografie tradizionali e curate di Francesco Frigeri.

Da vedere!

R. Malesci (27/04/08)


Dostoevskij, ormai scrittore noto e affermato anche se attanagliato dai debiti, viene quasi per caso a conoscenza del progetto di un attentato contro il granduca russo. Da qui inizia una corsa contro il tempo, un giallo psicologico che si dipana fra i ricordi della Siberia e l’indecisione del protagonista se rivelare o meno al potente capo della polizia le trame di cui è venuto a conoscenza.