Recensioni - Cultura e musica

I Wiener e Bruckner insieme di nuovo a Verona

I Wiener Philharmoniker al Settembre dell’accademia hanno eseguito l’Incompiuta di Schubert e, come cinque anni fa, la Settima di Bruckner

La ventesima edizione del Settembre dell’Accademia si è conclusa con uno straordinario concerto dei Wiener Philharmoniker diretti da Georges Prêtre, incentrato sulla grande tradizione sinfonica austriaca. Il programma scelto dal maestro francese prevedeva infatti l’esecuzione della sinfonia n. 7 “Incompiuta” di Franz Schubert e di un'altra celebre “Settima” ovvero la sinfonia scritta da Bruckner in occasione della morte di Richard Wagner.

Curiosa coincidenza voleva che anche per il loro debutto veronese, avvenuto sempre per il “Settembre” cinque anni fa, i Wiener avessero scelto la settima di Bruckner, diretta quel caso da un altro francese, ovvero Pierre Boulez.
I Wiener, in un repertorio che per loro è assolutamente congeniale, hanno sfoggiato un suono eccellente. Ogni sezione, archi in primis, ha esibito quella qualità e quella coesione cui la celebre compagine austriaca ci ha abituati. La direzione di Prêtre (da sottolineare che ambedue le partiture sono state affrontate a memoria) andava invece nella direzione di un elegante e raffinato classicismo.
L’incompiuta è stata caratterizzata da una cura attentissima al particolare: ogni sfumatura, ogni passaggio sono stati cesellati in modo perfetto, senza però mai scadere nello sterile calligrafismo. L’idea interpretativa era perfettamente compiuta in sé in un costante divenire che non ha mai conosciuto momenti di stasi.
Altrettanto superlativa è stata l’esecuzione della sinfonia Bruckneriana, caratterizzata però da un suono più incisivo e più robusto, grazie anche all’aumento dell’organico orchestrale. Anche in questo caso però l’eleganza viennese, mescolata alla leggerezza impressa da Prêtre, hanno portato ad un’esecuzione caratterizzata da un’estrema ricchezza di colori e da una grande limpidezza del suono.
Due interpretazioni maiuscole che hanno entusiasmato un teatro Filarmonico ovviamente esaurito in ogni ordine e che ha ricambiato con vere e proprie ovazioni.

Davide Cornacchione 28 ottobre 2011