Recensioni - Cultura e musica

I Wiener in un eccellente doppio Brahms

Ritorno al Settembre dell’Accademia della Filarmonica viennese diretta da Daniele Gatti

Di questi due capolavori ci sarebbe moltissimo da dire ma poco o nulla che non sia già stato detto. Esse costituiscono una sorta di testamento della  tradizione sinfonica romantica, di cui Brahms è stato l’ultimo grande esponente. Dopo di lui inizierà l’epoca degli Schönberg,  dei Webern, degli Strauss (Richard), mentre la forma della sinfonia verrà ripresa da Mahler, che già dalla sua opera seconda dimostrerà di volersi nettamente allontanare dai canoni sino ad allora proposti.
Forse è anche per questo motivo che dalle due partiture in oggetto traspare una vena malinconica che in molti interpretano come la consapevolezza dell’artista della fine di un’epoca.
Questa componente malinconica viene spesso considerata come caratteristica essenziale dell’opera di Brahms ed esaltata nelle esecuzioni (pensiamo ad esempio all’ultima integrale incisa da Karajan). Al contrario Gatti ha optato per una lettura estremamente dinamica di queste due opere, stemprando anche quella sensazione di accademismo, a volte quasi autoreferenziale, che spesso sta alla base di molte interpretazioni.
La Terza sinfonia è stata così caratterizzata da un senso di leggerezza e di lirismo che hanno permesso di raggiungere il cuore della partitura evitando la retorica che spesso la circonda. Solo i Wiener e pochi altri possono permettersi una tale compattezza di suono, un così raffinato gioco di chiaroscuri riconducibile più ad un’orchestra da camera che ad una formazione di oltre ottanta elementi.
Di molto alleggerita anche l’interpretazione della Quarta, in cui il gioco delle dinamiche ha permesso di apprezzare ancora meglio lo straordinario lavoro contrappuntistico della scrittura mirabilmente esaltato dall’orchestra. Le forme classiche qui utilizzate (passacaglia finale in primis) non sono quindi il fine ma il mezzo attraverso cui giungere a compimento dell’esecuzione.
Un Teatro Filarmonico esaurito in ogni ordine di posti ha tributato ovazione entusiastiche ed è stato ricambiato con un bis tratto dai Maestri cantori di Norimberga: la prossima importante produzione wagneriana nella quale si cimenterà Gatti nel 2013.

Davide Cornacchione 3/10/2012


Non son molte le formazioni orchestrali che possono permettersi di impaginare un programma che comprenda nella stessa serata la terza e la quarta sinfonia di Brahms. Ovviamente i Wiener Philharmoniker rientrano tra queste. Verona è infatti stata l’ultima tappa di una mini tournée europea che ha coinciso con la riproposta dell’integrale delle sinfonie del genio di Amburgo sotto la direzione del Maestro Daniele Gatti dopo il debutto al Musikverein.
Il concerto ha anche costituito l’appuntamento conclusivo dell’integrale brahmsiana che si è snodata quest’anno lungo la programmazione del Settembre dell’Accademia.