Recensioni - Cultura e musica

IN DISCO: Affinità elettive per violoncello e fortepiano

Una grande esecuzione dell'integrale beethoveniana nata dalla sintonia tra Alexander Lonquich e Nicholas Alstaedt 

 

C’è, tra Alexander Lonquich e Nicholas Alstaedt, un’intesa che ha a che fare con le affinità elettive. Una scintilla che puntualmente si sprigiona, statuaria nella luce netta della sua parabola, già dalle prime note. Questa combinazione irresistibile ed amplificante di due interpreti di primissimo rango sembra essere il codice genetico che dà vita a questa integrale beethoveniana per violoncello e pianoforte, dove nessuno rinuncia a qualcosa di sé ma, anzi, sembra rubare all’altro spunti e guizzi. Ne esce un gioco sottile e serrato, pungente ed arguto in cui tutto è vivo, interlocutorio, spiazzante.  La voce di Beethoven, ancor più sincera nel calore degli strumenti storici, spalanca tutti i suoi abissi.

Beethoven: integrale per fortepiano e violoncello
Altstaedt – Lonquich

Alpha 2020