Recensioni - Cultura e musica

Il festival Tener-a-mente inaugura con un trascinante Johnny Marr

Il chitarrista inglese in un repertorio dagli anni '80 agli ultimi brani sa solista.

Johnny Marr apre la nona edizione del Tener-a-mente Festival a Gardone Riviera. Se il caldo si è fatto attendere non possiamo dire lo stesso di Johnny Marr, talentuoso chitarrista british, che alle 21.15  precise accompagnato dalla band, sale sul palco dell'anfiteatro del Vittoriale a Gardone Riviera,  dove 800 spettatori lo attendono con velata tranquillità, dando così il via a un  festival #vistalago ormai sempre più international.

 

Prima data molto attesa: chi ha amato gli Smiths capitanati da Morrissey non poteva mancare questo 20 giugno. Gli smiths si sono sciolti nel 1987, lasciandoci un patrimonio musicale che non potrà mai essere dimenticato. Non è stata però immediata la carriera solista per Marr dopo lo storico scioglimento;  tante collaborazioni con grandi artisti : Oasis , New order , Talking heads , Pet shop boys e altri. Un primo lp passato quasi inosservato, per arrivare al quarto lavoro dal titolo "Call the comet".

Da Manchester al palcoscenico del Garda, diventato ormai un artista solista a tutti gli effetti, per nulla intimorito dall'ingombrante passato, anzi, bravo ed intelligente nel coniugare il suo nuovo alternative-rock facendo tesoro degli insegnamenti del geniale Morrissey . Un chitarrista dal tocco inconfondibile, con grinta è riuscito a farsi il suo stile "brit”. Sul palco del vittoriale sembra un ragazzino nonostante i suoi 55 anni , fisico perfetto  -vegetariano da 40-  spiega tra una canzone e l'altra quanto sia cosmico e individuale l'ultimo disco. I testi parlano della sua Manchester e del rapporto con l'ambiente, per salvarlo da politiche internazionali scellerate, ma è la sua musica a trascinare il pubblico sotto il palco dove la sorveglianza non vorrebbe. Un live tanto affascinante quanto trascinante, trent'anni di ricordi, alla seconda traccia in scaletta, come uno zuccherino di cui non si può più farne a meno, ecco "Bigmouth strikes again". Poi si dedica ai suoi lavori da solista lasciando inalterata l'attenzione del pubblico. Sul finale si torna al mito con la citazione dei Depeche mode "I feel you" e il gran finale, cantato a squarciagola da tutti noi che negli anni ottanta c'eravamo, sulle note di "There is light that never goes out",  e forse, per pochi minuti, anche noi pubblico siamo entrati nel mito. Del resto il Tener-a-mente Festival a casa D'Annunzio è anche questo .

 

 

Severino Boschetti 20/06/2019