Ieri sera al Teatro Filarmonico di Verona si è aperta la stagione di Emozioni, rassegna di musica di vari cantautori organizzata d...
Ieri sera al Teatro Filarmonico di Verona si è aperta la stagione di Emozioni, rassegna di musica di vari cantautori organizzata da Eventi. Ad aprire la stagione, uno delle voce più autorevoli del panorama del cantautorato italiano, Francesco De Gregori.
Accompagnato dalla sua ormai consolidata band, formata di sei elementi:una pianola, una batteria, due chitarre elettriche, un basso elettrico e un mandolino elettrico, Francesco ha proposto parte del suo vecchio e ormai mitico repertorio, accostato alle sue ultime canzoni più rockeggianti, fino a chiamare in causa Giovanna Marini per cantare le belle canzoni popolari che solitamente non passano per le radio.
Un progetto quello del cantautore romano, appoggiato proprio dalla Marini che negli anni ’60 era in prima linea a raccontare storie che parlavano di ingiustizie, che rivendicavano il diritto di parlare, di vivere in modo anche differente da quello che una certa società ci imponeva e che oggi probabilmente ci impone ancora.Canzoni che toccano il cuore, registrate da questo duo, in un cd con una bella copertina rossa, dal titolo “Fischio nel Vento”
. Oltre alle classiche canzoni, da “Rimmel”, “I Muscoli del Capitano”,”E Non C’è Niente da Capire”,”Compagni di Viaggio”,”Generale”,”La Donna Cannone”,”Alice” , la dolcissima “Buonanotte Fiorellino”, Francesco ha voluto rendere ancora più grande questo concerto chiamando sul palco Giovanna Marini, che con i suoi bei capelli corti bianchi, e quella voce un po’ tremula,ha dimostrato tutta la sua verve.
Capolavori che da tanto non si sentivano, come “I Treni per Reggio Calabria”, o “Lamento per La Morte di Pasolini”, che qualche ignorante ha avuto anche il coraggio di fischiare,hanno aperto un filo di speranza.
Nell’ascoltare quelle canzoni, scritte più di 40 anni fa, scritte con la voglia di cambiare qualcosa pacificamente, c’è tutta l’attualità che oggi ci circonda. I ragazzi che manifestano non più a Reggio Calabria ma a Cosenza per la scarcerazione dei No Global, i pacifisti che passeggiano per la bella Firenze, i girotondi a Roma diretti da Nanni Moretti, un Pinocchio che gira per la sale cinematografiche ed un altro che gira al Parlamento, ed infine un Fischio del Vapore che è più forte che mai.
Non è stata cantata la ormai tanto osannata “Bella Ciao”, tornata tanto in voga dopo il caso Santoro, anche se inclusa nell’album, ma era comunque nell’aria. E dopo averci fatto fare un giro in gondola al ritmo di “Venezia che sei la più bella”,con ancora ben impresse nel cuore le canzoni cantate in duo come “L’Attentato a Togliatti”,e “Sento il Fischio del Vapore”, dopo averci dimostrato che la musica è anche rivoluzione, Francesco si è congedato con “W l’Italia”, un Italia che oggi soffre tra le fabbriche della Fiat, che piange sulle terre del Molise, che trema sotto le pendici dell’Etna, che vive il legittimo sospetto ma resiste, l’Italia resiste!!!
Grande assente della serata è stata la canzone ormai divenuta un classico come “La Storia”, anche se sicuramente alla storia passerà questo concerto.
Francesco Olivieri 26/11/02