Recensioni - Cultura e musica

Il meglio di Webber?

Ieri sera al Palatenda di Brescia la Faustini Promotion di Pontoglio ha proposto lo spettacolo dal titolo “Il meglio di Andrew Llo...

Ieri sera al Palatenda di Brescia la Faustini Promotion di Pontoglio ha proposto lo spettacolo dal titolo “Il meglio di Andrew Lloyd Webber & Broadway”.
Lo spettacolo, durato un paio d’ore, è stato un’autentica sofferenza, un sussegguirsi di gaffes, imprevisti tecnici e ha dimostrato l’assoluta inadeguatezza artistica dei cantanti-ballerini, eccezion fatta per i due cantanti che hanno interpretato rispettivamente le parti di Cristine del Fantasma dal “Fantasma dell’Opera” che, pur non arrivando alle note alte hanno cantato discretamente, e Gesù in “Jesus Christ Superstar”.
Nel primo tempo sono stati presentati brani da “42nd street”, “Sunset Blvd”, “Evita”, “Phantom of the Opera”, “A Chorus Line” e “1000 e una notte”. Già prima dell’inizio dello spettacolo, la scenografia, che in certi allestimenti oratoriali è persino più interessante e curata, faceva presagire il tono di una produzione misera che ha toccato il suo fondo con Chorus Line presentato da soli sei danzatori che non erano nemmeno in grado di ripetere la semplicissima coreografia di Hamlish (e come avrebbero potuto con dei ballerini che non sono in grado di fare un grand battement devant a più di 90 gradi senza nemmeno piegare il ginocchio di sostegno!), per non parlare delle fiabe delle mille e una notte che potremmo definire una graziosa scenetta adatta ai villaggi di vacanza, ma lì almeno il trattamento è all inclusive!!!

Ci ha fatto poi veramente ridere, per non dire altro, il presentatore con spiccato accento bresciano, forse salito per la prima vosta in vita sua su un palco dopo il debutto delle recite all’asilo, che al momento dell’intervallo ha detto: “Seguirà un intervallo di 20 minuti, dove potrete sgranchirvi le gambe, andare al bar … be’, andate dove volete…”. Andate dove volete? Ma cosa intendeva: forse sarebbe stato meglio fuggire e non aspettare il secondo tempo per sentirgli dire che “Gesù sparge il suo messaggio”!
Nel secondo tempo sono stati presentati “Cats”, “Les Miserables”, “Since first I see you”, “Kiss me Kate” e finalmente “Jesus Christ Superstar” che avrebbe dovuto porre la parola fine alla nostra agonia, se non che era previsto persino il bis iniziato con “Masquerade” dal Fantasma dell’Opera. Senz’altro buona è stata almeno l’esecuzione musicale, in parte preregistrata come spesso accade nel musical, ma almeno è stato possibile avere l’audio, al contrario di quanto successo per la parte cantata che a causa di presunte interferenze coi cellulari continuava a saltare.
Al termine dello spettacolo l’interrogativo che ci si è posti è stato il seguente: perché mai un gruppo di artisti americani viene in Italia a vendere uno spettacolo del genere facendolo passare per il musical che si vede a Broadway ? Chi abbia visto anche una sola volta alla televisione o in videocassetta “A Chorus Line” o “Cats” capirà molto delle condizioni in cui si trova oggi lo spettacolo in Italia.

Sonia Baccinelli (3/11/01)