Recensioni - Cultura e musica

In Disco: Barbara Hannigan e Bertrand Chamayou per un magnifico Messiaen

Mirabili esecuzioni dei “Chants de terre et de ciel” dei “Poèmes pour Mi” e “La mort du nombre”

L’opale della voce di Barbara Hannigan, l’avvolgente tappeto sonoro del pianoforte di Bertrand Chamayou, con il velluto del suo proverbiale legato. Sul leggio, il mondo trasognato e visionario di Olivier Messiaen, che Chamayou ha percorso sin nei più remoti sentieri, con un’adesione che non esitiamo a definire francescana, fatta di accesa, vibrante totalità. Quello traboccante di stupefatta gratitudine alla vita dei “Chants de terre et de ciel” e quello dei “Poèmes pour Mi”, ciclo dedicato alla prima moglie del compositore su testi del Nuovo Testamento, manifesto, come del resto la precedente raccolta – ispirato invece nascita del primo figlio -  della visione di una condizione umana pervasa, attraversata, dai raggi luminosi, a tratti trafiggenti, della presenza divina espressa, a sua volta, in ogni elemento e creatura: suoni di campane, canti di uccelli, presenze vegetali, sgrammaticate espressioni di neonati. Tutto è bellezza, inno alla vita, piena, giubilante, viscerale accettazione del disegno dell’Eterno. La caratura di due simili interpreti, delle loro straripanti individualità capaci – cifra, questa, dei soli artisti di razza - di scostare i riflettori da sé e di prestarsi alle ragioni della resa d’insieme, conferisce a questo ascolto lo spessore, il fascino chiaroscurale, ma anche lo slancio di una assoluta tensione emotiva che accompagna il fruitore attraverso le stanze intime di questa galleria di sublimi bozzetti, alla scoperta delle loro intense, sorprendenti screziature espressive. A chiudere, la ben più umbratile, a tratti oscura “La mort du nombre”, dialogo di mille sottigliezze e di wagneriani riflessi teso tra due voci, nell’erratico, tormentato vagare da una tonalità all’altra. Qui, l’opale della Hannigan si fa purissimo alabastro, nel dialogo con il pur magnifico Charles Sy. A completare il quadrifoglio di eccellenze, in apertura, il dolente volo di Vilde Frang, violino affilato e insinuante, chiamato a dare a questo aulico canto sulla lontananza il sugello della sua classe.

Olivier Messiaen
Musiche per voce e pianoforte

Barbara Hannigan
Bertrand Chamayou

Alpha Classics