Recensioni - Cultura e musica

In Disco: Cartoline di pace dall'esilio

Alexander Boldachev ritrascrive per arpa brani russi e musiche ucraine in nome della pace

Profuma di quell’odore pungente di nostalgia, perdita, amore e disincanto che è proprio solo dei fiori del male, la galleria di ascolti che Alexander Boldachev inanella nel suo War and Peace. Un itinerario di viaggio che segue, in retrospettiva, le tappe forzate di un esodo silenzioso, vissuto ai margini della storia e consumatosi, tra amarezza e irriducibile senso di colpa, all’indomani del marzo 2022. Mentre il suo Paese invadeva l’Ucraina in un’aggressione che un’espressione autoassolutoria definiva “operazione militare speciale”, lui, insieme ad altri artisti e intellettuali russi, si apprestava ad abandonare una terra in cui si era sentito prima figlio benedetto, poi, estraneo e, infine, nemico. Di questa dolorosa vicenda personale e collettiva, all’ascoltatore giunge l’eco nobile, intensa, di fogli d’album. Cartoline spedite da una Russia ricomposta nella memoria, ripulita dalle macchie di un presente che sporca anche il passato, restituita alla sua intatta grandezza. Frammenti rubati e travasati sulla cordiera di un’arpa che qui si fa conchiglia capace di sprigionare la voce del mare, lente per cogliere paesaggi interiori, cannocchiale per rivedere le stelle. Tra miniature di Glinka, preludi e danze di Prokof'ev e canti popolari ucraini, tra valzer di Čajkovskij e la rutilante Danse Russe dallo stravinskiano Petrushka, affiora, insieme ad altre rarità, anche l’eponima War and Peace, firmata dallo stesso interprete. Poco più di tre minuti, abbastanza per far cantare il silenzio e il dolore di questo strappo.

War and Peace
Autori vari


Alexander Boldachev
DaVinci classics