Recensioni - Cultura e musica

In Disco: Gocce di romanticismo

Guendalina Consoli intraprende un viaggio della mamoria attraverso pagine pianistiche 

Sono davvero “gocce di Romanticismo” quelle che Guendalina Consoli, con cristallina onestà e appassionata dedizione, snocciola in un album tutto da ascoltare. Miniature attinte dai Maestri sommi dell’universo romantico, qui riecheggiante in ispirati frammenti di piccole cose – Chopin su tutti, ma anche Liszt, Glinka, il più appartato Abelardo, i patriarchi Massenet, Debussy, Brahms, fino alla voce struggente di Fanny Mendelssohn, sublime meteora di una generazione irripetibile – che la pianista ripercorre in una sorta di viaggio della memoria, affettivo e artistico, tra luoghi del cuore e sempre nuovi scorci. Notturni e Waltzes, con visionarie soste estatiche nella Rêverie e nell’Arabesque, fino a lambire il Tango. Un affresco di rifrazioni dell’anima e di condizioni dell’io, sapientemente ordito dal filo narrativo che la Consoli dipana in una sorta di galleria personale, di un dedalo di stanze private sulle quali, tuttavia, è bello indugiare con uno sguardo di complice, rispettosa condivisione. Un ascolto che all’imperioso imporsi preferisce il pudore di confidenze dette a mezza voce, come doni da affidare a chi li riceve. Per questo, ci piace pensarlo anche come strenna natalizia, piccolo forziere di gioie non effimere.

Gocce di romanticismo
Guendalina Consoli

TRP Music