Recensioni - Cultura e musica

In Disco: I diversi mondi di Panicciari

Un illuminante itinerario per violoncello attraverso musiche tradizionali europee

Violoncello avventuroso, onnivoro, teso verso latitudini spazio-temporali disparate, ad annodare storie, a rivisitarle, a rileggerle in una chiave nuova e squisitamente personale. Seguendo un innato istinto narrativo, Luca Panicciari fa del suo violoncello una lente attraverso cui scrutare il mondo. Pesca dalla tradizione popolare canti e melodie e li trasferisce sulla cordiera, nel tentativo di addomesticarne l’anima e di carpirne il segreto. Nel frattempo, il contatto con voci lontane solletica la creatività del compositore; ecco allora una galleria di pagine, frammenti, improvvisazioni pronte a contrappuntare, in un gioco di specchi e di rimandi di avvincente pregnanza, alcune pietre miliari dell’identità musicale greca, turca, irlandese, armena. Pandoura, basata sull’epitaffio di Seikilos, Makam, intenso soliloquio rubato ad una Costantinopoli crocevia di genti, una manciata di pagine di quell’inarrivabile cantastorie rinascimentale che è stato John Dowland, incrociano il magma di Aireo, trittico per violoncello solo – Questi diversi mondi è il nome dell’ultimo pannello, che poi darà il titolo al percorso d’ascolto – scritto da Panicciari in memoria di Giordano Bruno. Aireo in quanto “eretico”, colui che sceglie strade sterrate, marginali, scomode, ma anche che sa immaginare, sulla cordiera così come sotto la volta del cielo, orizzonti nuovi, fino ad ora impensati. Un ascolto non solo affascinante ma illuminante.

Questi diversi mondi
Luca Panicciari

Da Vinci Classics