Recensioni - Cultura e musica

In Disco: Il Corno magnifico dell'Ensemble Pierrot

Suggestive trascrizioni per ensemble da camera di J.Strauss Sr.,  Schubert, Mahler, Berg

Più bottega che vetrina, più laboratorio che banco espositivo. L’Ensemble Progetto Pierrot - creatura di Alessandro Carnelli che, del suo artefice, si è fatta nel tempo perfetta sintesi e proiezione - è innanzitutto luogo di scandaglio della pagina musicale, indagata non nel suo stretto valore di fotogramma ma, più ampiamente, attraverso lo sguardo lungo dei suoi orizzonti, delle sue ramificazioni. In questa logica, tutto finisce per tenersi, per chiamarsi, e il fine lavoro del musicista diviene in un batter d’ali quello del restauratore di mondi inanellati attraverso il microcosmo del frammento.

Così è anche per questo prezioso esito mahleriano, nato quasi lateralmente, attraverso quel processo – tipicamente carnelliano – di germinazione scaturito grazie alla riflessione sulla partitura di Verklá¼…rte Nacht di Schὂnberg. La scintilla, dunque, data proprio dal tentativo di rievocare, attorno alla pagina, la cornice poetica di un’epoca, la percezione di un mondo espressivo, a coglierne quei sottili, essenziali, trapassi che vanno a nutrire e a permeare il fondale delle opere stesse, regalando loro la tinta, il passo, il senso riposto delle cose. Di questo mitteleuropeo mondo di frontiera, cruciale nel suggellare un tempo mentre ci si appresta ad intraprenderne uno nuovo, inevitabile quanto perturbante, Mahler è testimone e cantore incontrastato. Nella sua scrittura si concentrano, fino a stiparsi, universi di sovraffollato sentire, sismografi allucinati di un paesaggio angosciato e visionario. E se le Sinfonie, di questo groviglio di segni e di graffi, rappresentano le immense tele, il ciclo di Lieder del Des knaben Wunderhorn costituisce il disegno preparatorio, il paesaggio retrostante e circostante, il bacino di un immaginario a cui il compositore continuamente si riferisce e attinge, in particolare per quanto riguarda la gestazione delle prime quattro Sinfonie, permeate di quel mondo magico e fatale, pullulato di echi di bosco, presenze misteriose e sibilline, labili quanto pervasive.

L’idea di trascrivere - forse sarebbe meglio dire travasare – quel tracimante mondo nel ristretto giro di compasso di un ensemble da camera, probabilmente, è già dello stesso Mahler che, in due occasioni, avrebbe condotto alcune pagine del ciclo nella Kleine Saal del Musikverein di Vienna, un ambiente troppo ridotto per ospitare l’organico orchestrale richiesto in partitura. Cosa sarà avvenuto, come sarà avvenuto? Necessariamente, un’operazione di riduzione, di scarnificazione, di sottrazione chiamata a catturare l’ossatura della pagina, a toccarne le corde e i nervi scoperti; operazione andata persa nell’originaria versione del compositore, e che Carnelli si cimenta a ricostruire, ricreando, sul tracciato indicato dalla linea mahleriana, quel sottile, delicatissimo equilibrio che sembra conciliare, magicamente, abisso e leggerezza, rutilante corpo sinfonico e café chantant.

Per questa ragione, la filigrana su cui scorre questo itinerario di ascolto, nell’assoluta intesa tra direttore e ensemble – una compagine di pregevole intensità, duttilità, sottile intelligenza musicale, capitanata dalla voce di Federica Napoletani –, non si limita a mimare i passi del Wunderhorn, ma regala piuttosto una visione panoramica, un grandangolo di avvincente esaustività, di cui la presenza mahleriana è elemento cruciale di un più ampio reticolo di voci. Il viaggio si apre con lo Johann Strauss di un’amabile Sperl-Polka e si nutre, nel corso del suo procedere, di lampi schubertiani, così come di tasselli estratti - con la solita raffinata perizia, con il proverbiale gusto per il dettaglio, per il preziosismo, per l’istantanea rivelativa di sottese verità - dalle stesse Sinfonie di Mahler. Sculture fiiformi, creature giacomettiane che, nella dolorosa scarnificazione, rivelano ciò che conta, ciò che rimane, quando tutto è evaporato. L’opera al nero. Un ascolto magnifico.

The Wunderhorn world
Ensemble Progetto Pierrot

Da Vinci Classics