Recensioni - Cultura e musica

In Disco: Il Duo Gazzana dall'ottocento al contemporaneo

Schumann, Grieg e Tõnu Kõrvits nell'ultima incisione delle sorelle Gazzana per ECM

Il turbine romantico, catturato nella parabola discendente che dal suo punto apicale guarda alle sue ultime, rabbiose bracciate. Da un lato, lo Schumann estremo della Sonata op. 105, la sua scrittura densa, stesa a maglie strette, per sussulti, a gonfiare di angosciosa urgenza le solide geometrie del suo impianto. Dall’altro, il mondo popolare e screziato del Greg della Sonata op. 45, composta a partire dal 1886: nel secondo movimento un cuore tenerissimo, un fuoco crepitante di puro lirismo, avvolto dalla scorza esterna di pannelli ruvidi e scalpitanti. Nell’ultima incisione del duo Gazzana, in una complicità che si fa, ascolto dopo ascolto, ragione e fondamento sempre più palpabili, due tra i sommi capisaldi del secondo Ottocento si fronteggiano come due pinnacoli solitari, testimoni di un percorso creativo tormentato, limate con pregevole minuzia ad esaltarne il sapore intimo, sincero, delle rispettive voci interiori. Schumann austero, imbrigliato in un canto tenuto a freno nello slancio e invece scavato nella ricerca espressiva, nel movimento carsico; Grieg – nella versione primigenia del manoscritto - restituito alla sua pungente luce nordica, alla sincerità di un dire mai compiaciuto. La tinta della scrittura ne viene esaltata nella conduzione di un passo sempre nobile, pudicamente ispirato. E a cucire questi lembi è la voce, distante, selvatica da imbrigliare, di Tõnu Kõrvits, compositore estone che alle sorelle Gazzana guarda come a due muse. A loro, infatti, sono dedicati la Stalker Suite, un intenso, dolente omaggio al capolavoro di Tarkovskij, e I Four Nocturnes, frammenti inquieti e penetranti di una delle personalità più lucide del nostro tempo.  

DUO GAZZANA

ECM 2022