Recensioni - Cultura e musica

In Disco: Kantorow padre e figlio eseguono Saint Saëns

Jean Jacques e Alexandre Kantorow in una magistrale interpretazione di alcuni brani per pianoforte e orchestra del compositore frencese

In casa Kantorow la musica è un affare di famiglia. Una lingua primigenia, capace forse di captare il sommerso ancor più e ancor prima dell’evidente. E, insieme, un territorio da esplorare senza fine in cavalcate sfiancanti e avventurose, alla ricerca di sempre nuove frontiere da espugnare. Ne è prova questo ennesimo gioiello discografico questa volta dedicato al genio di Saint Saëns a partire dai suoi due primi Concerti per pianoforte e orchestra. La scrittura del compositore nato a Parigi nel 1835 sembra calzare a pennello per le dita del giovane Alexandre, incoronato vincitore al penultimo Concorso Čajkovskij. Rapsodico e tempestoso, percorso dal fremito di una vena contrappuntistica che tanto dice delle radici bachiane di tanto estro, il secondo Concerto è qui, nel serrato dialogo con la morbida tessitura della Tapiola Sinfonietta, un gioco delle parti perfettamente a segno, puro divertimento, piacere sopraffino che frantuma in scintille di strumentalità tenuta a briglie salde da una visione mai affidata all’istante ma, piuttosto, sempre frutto di riflessione sgorgante da un pensiero granitico. Lo stesso Valse Caprice, pagina apparentemente “leggera”, scorre e corre senza tralasciare, nemmeno per un attimo, di affacciarsi sulle profondità di una musica da scoprire e da riscoprire. Da par suo, la guida di papà Kantorow, lasciandosi accarezzare dal pianoforte, fa dell’orchestra un regno di profumi e di brezze che aleggiano sulla cordiera fatata del figlio.

Camille Saint Saëns
Jean Jacques e Alexandre Kantorow
Tapiola Sinfonietta

BIS