
Fano, Cilea e Martucci nell'esecuzione di Danilo Squitieri e Enzo Oliva
Il loro nome allude alla cellula sonora da cui scaturisce ogni parola. La radice sonora del pensiero, la scintilla capace di accendere il fuoco del racconto. Ed è proprio una magnifica narrazione quella che, pagina dopo pagina, si srotola davanti all’ascoltatore in questo percorso d’ascolto che somiglia ad un viaggio nel cuore dell’Italia postunitaria. Da nord a sud, dalla Padova di Guido Alberto Fano alla Palmi di Francesco Cilea, passando per la cruciale Bologna in cui vive ed opera Giuseppe Martucci, di entrambi Maestro e riferimento tra i più significativi. Un trittico di stampe color seppia che il tempo rende ancor più toccanti nel loro valore di nobile testimonianza e che il fil rouge che le lega illumina di una luce di indubbio fascino. Il violoncello prezioso di Danilo Squitieri - fraseggio elegante e gusto innato per un fraseggiare arioso - sul tappeto aulente di un magnifico Enzo Oliva al pianoforte, dipana una storia tutta nostra, screziata e palpitante, fatta di frasi di toccante intensità e sorretta dalle maglie di un tessuto armonico che ben rivela quante e quali assonanze gravitassero attorno alla scuola nazionale di quegli anni. Tre Sonate aperte dalla voce di Fano, intrisa nella melanconia di un Sud dell’anima al cui struggente canto fanno eco riverberi di viva passionalità, tinta che si ritrova, più accesa ed inquieta, nella scrittura di Cilea, elegante damasco in cui il compositore, a soli 23 anni, già rivela l’abilità ed il gusto nel combinare climi emotivi, tra furore e incanto, tra mestizia e febbrile eccitazione, in un impasto che di lì a poco svilupperà su più vasta scala nel melodramma. E da ultimo, l’arcata ampia e vigorosa di Martucci che nella Sonata op. 52 coniuga, con la fluida sicurezza del suo infallibile pennino, il mondo nordico dei sommi capostipiti – Beethoven e Brahms su tutti – con l’aria giocosa e popolareggiante delle italiche latitudini. Un connubio che infonde a questa pagina un sapore di straordinaria sapidità.
FONEMA
Danilo Squitieri violoncello
Enzo Oliva pianoforte
Stradivarius 2022