L'integrale delle sonate per violino e dei trii per pianoforte
Figura di frontiera tra un mondo e l’altro, tra gli ultimi barbagli di un secolo ormai morente e i vaghi sussulti di uno incalzante, pronto a prenderne di slancio il posto e a riscriverne il corso, Freitas Branco è personalità singolare, appartata, tutta da scoprire. Per farlo, occorre avventurarsi sul sottile, periglioso crinale di ascendenze e di echi che contraddistinguono la sua scrittura. Con un’operazione che è insieme artistica e pedagogica, Alessio Bidoli invita a sé l’inossidabile compagno di viaggio Bruno Canino e aggiunge al sodalizio di una vita l’amico Alain Meunier. Con loro, temperamenti diversi ma non differenti, in una restituzione che coniuga naturalezza narrativa e lucidità di sguardo nell’addentrarsi nelle sfuggenti pieghe di una scrittura sfuggente, esplora il mondo variegato e sfuggente di questa voce formatasi a Berlino e a Parigi ma nata e vissuta nel “remoto” Portogallo, ad ovest dei fermenti e delle istanze di cui il Novecento pullula. Nel solco delle sue opere, Sonate per violino ma anche Trii, grazie anche alla puntuale, accorata restituzione degli strumentisti, l’ascoltatore può cogliere la sfaccettata, avvincente commistione di linguaggi, influssi, debiti ispirativi. Su tutti, quello con il primo Novecento francese, con il suo appuntito segno di stilizzata essenzialità condita di umori vagamente modali e anticati ma al tempo percorsa dall’alterna corrente di ritmi pulsanti, ossessivi, e di più smarginate oasi di lirica meditazione. L’opera di un’esistenza, dai primi arditi esperimenti ad una sorta di rappel à l’ordre di matrice neoclassica che abita la sua produzione più matura, in un distacco emotivo che, nella lontananza prospettica dei suoi racconti, rivelano la cifra identitaria del compositore.
Freitas Branco
Complete violin sonatas e piano trio
Alessio Bidoli, Bruno Canino, Alain Meunier
Sony Classical