Recensioni - Cultura e musica

In Disco: La musica da camera e corale di Sinopoli

Manchmal, foglie che il vento non tocca ed altre composizioni nella nuova incisione curata da Da Vinci Classics

Una visceralità totale, dolorosamente compressa fino a farsi sublimata rarefazione, radicalmente ostinata a scandagliare la pagina attraverso le sue ramificazioni, lontano nello spazio, nel tempo, nei linguaggi, fino a toccare il fondo della memoria, dell’inconscio, del mito. Sinopoli se n’è andato troppo presto, a poco più di cinquant’anni, a Berlino, sulle note di un’Aida che in quei giorni stava dirigendo alla Deutsche Oper. Oggi, del suo testamento, rimangono incisioni incandescenti ma anche pagine del suo lato più intimo, quello di compositore. Anch’esse, esiti estremi, nell’assoluto rigore di una voce in aperta, avventurosa navigazione attraverso la ricerca di una propria direzione, capace di sintetizzare le voci dei grandi busti della storia con la propria, nascente cifra. Questo magnifico itinerario di ascolto, impreziosito di prime incisioni assolute, ci conduce nel mondo interiore di Sinopoli, nella sua aristocratica poetica. Manchmal, Foglie che il vento non tocca, su liriche del prediletto Rilke. Straordinario affresco, prima dell’ultima pagina: quella Lou Salomé portata in scena per la prima volta nel 1981, allo Staatsoper di Monaco di Baviera. Poi, il silenzio. Come se la crescente attenzione internazionale sulla sua figura come direttore d’orchestra ne prosciugasse le energie, la frequentazione sempre più serrata con la grande direttrice austro-tedesca, con Mahler e Bruckner e, più di ogni altro, con Wagner. Ma, soprattutto, anche alla luce degli ultimi lavori, come se la voce del nostro tempo non fosse a suo dire capace di cantare, evocandolo o anche solo raccontandolo, il suo senso.

L’idea di questo percorso pregnante d’ascolto, impreziosito da prime incisioni assolute, si deve ad un concerto in memoria del ventennale dalla scomparsa del compositore. Un ascolto che si fa presenza lapidaria, lampo improvviso a squarciare un’assenza ancora troppo bruciante, già troppo lunga, e subito rappresa dal successivo silenzio. La fascinazione del giovane Sinopoli per il contrappunto e i suoi enigmi, l’attrazione verso la struttura perfetta, da inseguire e da immaginare attraverso le lezioni di Berg e di Webern, così come della filosofia orientale.

Ascolto prezioso, anche grazie all’eroico lavoro di scandaglio messo a punto dal Coro Lirico Siciliano, guidato da un intenso Francesco Costa, capace di affondare senza batticuore le mani in una scrittura ancora per molti versi oscura, orfica, iniziatica. Ma i meriti di questa avventura di ascolto vanno anche alle voci di Clara Polito, Galina Ovchinnikova e Alberto Munapò Siragusa, al pianoforte di Francesco Allegra e al Vincenzo Bellini String Quartet, protagonista, insieme alla Polito, di un intenso Sunyata, Thema con Varianti e, da solo, di un illuminato Klangfarben in cui l’allievo Sinopoli guarda al magistero di Malipiero.


Giuseppe Sinopoli
Manchmal, foglie che il vento non tocca, Chamber and Choir music

Colo Lirico Siciliano
Francesco Costa