Recensioni - Cultura e musica

In Disco: La musica da camera per violino di Ildebrando Pizzetti

Un articolato percorso nell'esecuzione di Ruggero Marchesi e Federico Rovini

Figura cruciale nel febbrile panorama artistico del Novecento, in perfetto equilibrio tra la lezione dei Padri e l’aspirazione a contribuire a tracciare un nuovo solco proiettato verso un’arte nuova, capace di sintetizzare l’antico e di guardare al domani, Ildebrando Pizzetti è colui che sembra incarnare alla perfezione la complessità e l’avvincente fermento del suo tempo. Un ponte, nel segno del melos nostrano, tra gli ultimi retaggi romantici e le intuizioni sviluppate dalle generazioni successive, da Dallapiccola a Petrassi, da Berio a Nono. Il percorso di ascolto che Ruggero Marchesi e Federico Rovini articolano in questo interessante lavoro discografico è un omaggio alla produzione cameristica per violino e pianoforte del compositore parmigiano, aperta dall’imponente Sonata in La, composta tra il 1918 e il 1919. Tre movimenti impregnati in una scrittura grumosa, dolorosamente attraversata dal riverbero degli echi del primo conflitto mondiale, a cui il Tempestoso iniziale, e ancor più la centrale Preghiera per gl’Innocenti, sembrano esplicitamente alludere. Speculare alla complessa parete rappresentata dalla Sonata, dopo l’incanto dell’Aria in Re maggiore, è il trittico dei Canti, scritti nel 1924, il cui è la luce dell’arco di Marchesi ad impreziosire il dialogo, da subito vivo e appassionato, con l’inappuntabile pianoforte di Rovini, a chiusura di un itinerario che trova nelle note al programma la sapida firma di Gustavo Marchesi, impareggiabile collezionista nonché indimenticato testimone e autore di quasi un secolo di musica e di musicisti. Nelle sue parole, come sempre, la musica è già nell’aria, e con essa la voce più autentica dell’autore.

Ildebrando Pizzetti
Chamber Music with violin

Ruggero Marchesi, Federico Rovini
Da Vinci classics